Focus On

CLIMATE CHANGE
02/07/2024

In Italia danni per 6 miliardi. Il governo: “Assicuratevi”

Lo Stato non ha risorse sufficienti per indennizzare famiglie e imprese che restano vittime di catastrofi naturali sempre più frequenti, quali alluvioni ed eventi atmosferici. I dati Ania certificano la crescita dei danni, che nel 2023 hanno toccato il massimo storico, ma solo il 6% delle abitazioni e il 4% delle piccole imprese ha una polizza, mentre le garanzie offerte dallo Stato non bastano più

L'Italia sempre più vulnerabile di fronte alle catastrofi naturali. Dati dell'Ania alla mano, tra alluvioni e smottamenti, lo scorso anno si è registrato il massimo storico dei danni assicurati, pari a 6 miliardi di euro. Ma il nostro resta un Paese "sotto assicurato", malgrado le recenti disposizioni di legge che hanno introdotto per le imprese l'obbligatorietà delle polizze. Di qui l'appello del ministro della Protezione Civile, Nello Musumeci: assicuratevi, tutti quanti si muovano a sottoscrivere delle polizze. Lo Stato non basta più.
Del resto, il mondo si trova oramai sempre più alle prese con "sfide drammatiche", prime fra tutte quelle legate al cambiamento climatico con le catastrofi che spesso ne conseguono. E tra gli attori principalmente coinvolti ci sono le assicurazioni che soprattutto negli ultimi anni hanno dovuto far fronte a risarcimenti spesso miliardari. L'occasione per fare il punto sul comparto assicurativo e sulle sfide per le compagnie e per lo Stato negli anni a venire è stata l'assemblea dell'associazione nazionale fra le imprese assicuratrici (Ania) che compie quest'anno 80 anni. A pochi giorni dell'ennesimo disastro meteorologico che si è abbattuto sul nostro Paese, questa volta in Piemonte, la presidente dell'Ania Maria Bianca Farina ha spiegato che "il cambiamento climatico è una sfida cruciale. Assistiamo a catastrofi naturali sempre più estreme, frequenti e distruttive, che mettono a rischio un numero sempre maggiore di persone e beni materiali".
Nel 2023, l'industria assicurativa nel mondo ha pagato quasi 100 miliardi di euro per questo tipo di sinistri. E in Italia si è registrato il massimo storico dei danni assicurati: oltre 6 miliardi, di cui 5,5 miliardi causati da eventi atmosferici e 800 milioni dalle alluvioni in Emilia-Romagna e in Toscana. Sfide “drammatiche”, dunque, per le quali però "le tradizionali garanzie offerte dallo Stato non sono più sufficienti" e il mondo delle assicurazioni assume ancor più un ruolo economico e sociale. I numeri sono infatti molto elevati: secondo le stime Ania, per coprire i danni da catastrofi naturali delle aziende italiane le compagnie assicurative devono far fronte in media ogni anno a risarcimenti per 2 miliardi. E gli eventi emergenziali quali alluvioni e terremoti per il settore assicurativo potrebbero tradursi in una perdita assicurativa di circa 15 miliardi una volta ogni 200 anni. D’altra parte, il patrimonio delle imprese soggette al nuovo obbligo assicurativo per i rischi da catastrofi naturali introdotto dalla Legge di Bilancio 2023 è stimato in circa 4.000 miliardi. Di questi 2.500 sono già presenti nel portafoglio delle compagnie di assicurazione, mentre 1.500 miliardi derivano da nuovi rischi.
Uno dei grandi problemi che affliggono ancora oggi l'Italia è tuttavia quello della sotto assicurazione. "Solo il 6% delle abitazioni è coperto contro i rischi di terremoto e alluvione e solo il 4% delle piccole imprese possiede una polizza contro tali rischi", ha sottolineato Farina. E lo riconosce anche Musumeci: "La nuova strada che bisogna imboccare è quella delle assicurazioni. Dobbiamo ricorrere alle polizze assicurative per le aziende, non possiamo pensare che lo Stato possa intervenire sempre e per tutti", afferma il ministro avvertendo che "non ci sono più le risorse necessarie per un'emergenza che è diventata pressoché quotidiana".
 

Autore: ANSA