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RISIKO BANCARIO
11/09/2024

Blitz tedesco di Unicredit: sale al 9% in Commerzbank

Con una mossa a sorpresa, l’istituto guidato da Andrea Orcel diventa il secondo azionista della banca tedesca, subito dopo il governo federale, e punta più in alto. Il 4,5% è stato acquistato rilevando parte del pacchetto messo in vendita dal governo e un ulteriore 4,5% è stato rastrellato sul mercato. Il titolo Commerzbank vola in Borsa e i vertici dell’istituto si preparano ai colloqui con Unicredit

Unicredit, a distanza di quasi vent'anni dalle nozze con Hvb, punta ancora sulla Germania. Dopo anni di rumors ma anche di smentite, il gruppo di Piazza Gae Aulenti si prende il 9% di Commerzbank con l'obiettivo di crescere anche oltre. Una mossa inaspettata che ha preso alla sprovvista Berlino e ha messo in difficoltà il cancelliere Olaf Scholtz già alle prese con lo spettro della stagnazione e la crisi dell'industria dell'auto. L'istituto italiano, approfittando del collocamento accelerato messo in atto dal governo tedesco per iniziare a limare la propria partecipazione, ha comprato per 702 milioni di euro il 4,5 per cento. Un altro 4,5% invece è stato rastrellato sul mercato. La quota complessiva, ai corsi di Borsa attuali, ha così un valore che è di circa 1,5 miliardi di euro.


Nei palazzi dell'esecutivo tedesco si aspettavano una vendita frazionata tra diversi investitori, mentre Unicredit – che ha offerto un premio sui valori di Borsa, in operazioni che generalmente si chiudono a sconto rispetto ai prezzi di mercato - ha sbaragliato tutti. Per le azioni di Commerzbank l'offerta è stata di 13,2 euro, il 5,8% in più dei 12,48 euro del prezzo di collocamento e al 4,8% in più della chiusura sul listino di Francoforte di martedì. Un blitz che ha colto di sorpresa anche la stessa Commerzbank, che prepara una strategia di difesa in vista dei colloqui con UniCredit. Secondo quanto appreso dal Financial Times, la banca non sarebbe stata informata in anticipo da Unicredit dell'acquisizione della quota, di cui ha saputo con le comunicazioni regolamentari. Tuttavia, il quotidiano della City ha riferito che la banca di Francoforte (che ha chiuso in Borsa in rialzo del 16,5% a 14,68 euro.) sarebbe aperta a discussioni su una potenziale integrazione. Per le vie ufficiali Commerzbank, che ha riunito nel pomeriggio il consiglio di sorveglianza per esaminare l'operazione, ha sottolineato come l'acquisizione della quota "testimonia i progressi compiuti", aggiungendo che "il management e il consiglio di vigilanza continueranno ad agire nell'interesse degli azionisti e dei principali stakeholder".


Dal ceo di Unicredit, Andrea Orcel è arrivata una telefonata di cortesia a Commerzbank senza sollevare questioni strategiche, come una potenziale acquisizione e, di conseguenza, una fusione. Ipotesi, questa, che è cominciata a circolare sul mercato considerando anche che Unicredit, se e quando necessario, ha la possibilità di chiedere alla Bce il via libera per poter eventualmente superare la soglia di partecipazione del 9,9 per cento. Non sono mancati i malumori con una levata di scudi del rappresentante dei lavoratori che siede nel consiglio di amministrazione della Commerzbank. "Non abbiamo bisogno che gli italiani entrino e facciano fallire le banche tedesche tradizionali", ha detto a Bloomberg Stefan Wittmann. "Non abbiamo bisogno - ha poi rincarato - di un altro disastro come quello che abbiamo visto alla Hypovereinsbank". Anche il sindacato tedesco Ver.di, il secondo maggiore della Germania dopo Ig Metall, ha espresso la propria contrarietà chiedendo al ministro federale delle Finanze, Christian Lindner di opporsi all'imminente acquisizione di Commerzbank da parte di Unicredit, che è diventato il secondo azionista dietro il governo che ha il 12% e davanti a Blackrock che detiene il 7,2%. Per gli analisti Commerzbank è la migliore soluzione per Unicredit, che ha chiuso a Piazza Affari poco mossa (+0,2% sopra i 36 euro). Certo non mancherebbero le difficoltà nel caso di una fusione, come l'assenza di una unione bancaria che potrebbe limitare la realizzazione appieno dei potenziali benefici di quella che diventerebbe la più grande banca tedesca. La mossa di Orcel è comunque piaciuta ai soci di Unicredit. Per Fondazione Cariverona si tratta di "una decisione nettamente positiva". 

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