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Sparkle: nuova offerta del Mef a Tim
Il Tesoro, assieme a Retelit, offre 700 milioni per rilevare il 100% della società che gestisce la rete sottomarina che collega (via Italia) l’Europa all’Africa e al Medioriente. Nel nuovo business model di Tim, Sparkle non è più coerente, mentre la società ha rilevanza strategica per l’Italia, con il Mef che manterrebbe la maggioranza. Il cda di Tim si riunirà a breve per valutare la nuova offerta
Il Ministero dell'economia e delle finanze si fa avanti, questa volta insieme a Retelit (controllata dal fondo Asterion) con una nuova offerta a Tim per acquisire l'intero capitale di Sparkle. La proposta è 'qualitativamente' migliorativa perché, secondo quanto si apprende, non prevede più degli 'earn out' - si tratta di clausole contrattuali che a fronte di alcune condizioni modificano il prezzo -, ma valuta la società dei cavi sottomarini 700 milioni di euro totali. L’offerta è valida fino al 15 ottobre e il cda di Tim si riunirà quindi nei prossimi giorni, forse già nel fine settimana, per prenderne atto e capire quali passi fare per arrivare a un'offerta vincolante.
E' passato quasi un anno da quando Tim ha respinto la prima offerta non vincolante che era arrivata da Kkr. Secondo le indiscrezioni circolate, si trattava di una proposta da circa 750 milioni: 625 milioni subito e 125 milioni legati al verificarsi di determinate condizioni (i cosiddetti earn out). A fine gennaio il Mef ne aveva presentata una simile, ma anche in questo caso il nodo del prezzo non era stato sciolto e all'ad Pietro Labriola era stato dato il mandato di trattare per arrivare a un'offerta migliorativa. Secondo gli analisti, il valore della società è più alto, sopra gli 800 milioni. Dal punto di vista finanziario l'ultimo bilancio è quello del 2023: chiuso con una perdita di 29,55 milioni (ridotta dai 44,6 del 2022) e ricavi in crescita a 812,72 milioni (da 803,2 milioni), un ebitda di 65,8 milioni (da 46,49 milioni). Va riconosciuto però che la 'nuova' Tim si è data un business model completamente diverso, rispetto al quale le attività di Sparkle non sono più coerenti. Ora Tim è soprattutto una società di servizi, mentre Sparkle è un business infrastrutturale.
La società ha invece una rilevanza strategica per il governo, gestisce i collegamenti internazionali e unisce con le sue centinaia di migliaia di chilometri di cavi l'Europa all'Africa e al Medio Oriente, e l'Italia ne diventa crocevia. Lo Stato, secondo indiscrezioni, dovrebbe mantenere la maggioranza della società (il 51%), mentre la minoranza andrà a Retelit che è il terzo operatore di infrastrutture di rete in Italia, focalizzato sul mercato B2B e ha ormai 25 anni di storia. Retelit è partecipata al 100% da Asterion Industrial Partners, società indipendente di gestione degli investimenti focalizzata sulle infrastrutture europee. La sua rete in fibra ottica di proprietà conta su più di 43.000 chilometri, 16 reti metropolitane (MAN) e 16.000 siti on-net in Italia, ma si estende oltre i confini con un ring paneuropeo che include PoP a Francoforte e Londra, e una presenza in 19 Paesi, da Marsiglia a Hong Kong, grazie al cavo sottomarino AAE-1 che collega l'Europa all'Asia attraverso il Medio Oriente. E' guidata dal presidente Roberta Neri e dall'ad Jorge Alvarez.