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ANTITRUST
09/10/2024

Google nel mirino del governo Usa: rischia lo spezzatino

Il Dipartimento di Stato, dopo che ad agosto Google è stata dichiarata “monopolista” dal tribunale, starebbe valutando "rimedi comportamentali e strutturali" per limitare il potere del colosso di Mountain View, compresa l’ipotesi di cessione di parte delle sue attività. Il giudice si è dato tempo fino all'estate del 2025 per decidere: il rischio è quello di una battaglia legale pluridecennale, come successo a Microsoft

Lo spezzatino contro il monopolio. Il Dipartimento di Giustizia americano sta valutando l'ipotesi di chiedere al giudice federale Amit Mehta di costringere Mountain View a vendere parte delle sue attività, infliggendo di fatto un duro colpo a tutta la Silicon Valley. Nelle 32 pagine di documenti depositati in tribunale dopo la storica vittoria in agosto, quando Google è stata bollata come "monopolista", il Dipartimento di Giustizia sta considerando "rimedi comportamentali e strutturali" per prevenire che Mountain View usi suoi prodotti - da Chrome a Android - per dare al suo motore di ricerca un vantaggio sui rivali e sulle nuove aziende che si affacciano al mercato. Fra le altre ipotesi illustrate c'è anche l'obbligo di condividere i dati degli utenti con i competitor e limitare la capacità di Google di usare i risultati delle ricerche online per addestrare i nuovi modelli dell'intelligenza artificiale generativa.
"Per più di un decennio Google ha controllato i canali di distribuzione più popolari, lasciando ai rivali poco o nessun incentivo per competere. Per rimediare pienamente a questi danni è necessario non solo porre fine al controllo di Google sulla distribuzione oggi, ma anche assicurarsi che non la controllerà" in futuro, afferma il Dipartimento di Giustizia. Mountain View critica i rimedi "radicali" proposti dalle autorità americane. E avverte: avranno "significative conseguenze per i consumatori, le aziende e la competitività americana". Le proposte del Dipartimento di Giustizia vanno "ben oltre la portata giuridica della decisione della corte sui contratti di distribuzione", afferma Lee-Ann Mulholland, vicepresidente di Google per gli affari regolatori.
L'ipotesi spezzatino è per Washington il primo tentativo di smantellare un gigante tecnologico per monopolio illegale dopo gli sforzi - senza successo - di 20 anni fa di obbligare Microsoft a scorporare le sue attività. Uno degli ultimi successi in questo senso è stato lo spezzatino di At&t negli anni ‘80. L'ipotesi mostra come il governo americano è intenzionato a governare il potere di Big Tech sotto Linda Khan, la responsabile dell'antitrust americano, che ha aperto vari fronti legali con i giganti della Silicon Valley. Uno spezzatino di Google si tradurrebbe in una riorganizzazione del mercato delle ricerche online, che per oltre il 90% fa capo a Mountain View, trasformando allo stesso tempo l'attività che ha fatto di Alphabet, la holding a cui fa capo Google, uno dei colossi che vale di più al mondo con i suoi 2.000 miliardi di dollari di capitalizzazione.
Gli analisti non temono cambiamenti nel breve termine. Il giudice Mehta si è dato fino all'estate del 2025 per la sentenza, alla quale Google può fare appello. Non è escluso inoltre che, alla fine, il Dipartimento di Giustizia proponga altre alternative. Anche se in calo a Wall Street dell'1,68%, i titoli Google non affondano proprio nella speranza di un ridimensionamento delle richieste da parte delle autorità americane. A preoccupare gli osservatori è il rischio di una battaglia legale prolungata in grado di penalizzare Google nella corsa all'intelligenza artificiale. E il caso di Microsoft, ricorda il Financial Times, ne è un esempio. Redmond fu accusata di monopolio per il sistema operativo Windows e le fu ordinato uno spezzatino. La società si è battuta per anni contro la decisione e alla fine l'ha spuntata. La battaglia legale, però, ha consumato risorse che avrebbero potuto essere investite altrove. Forse, ipotizza ancora il Financial Times, senza la distrazione dell'antitrust Microsoft non sarebbe risultata così indietro nei sistemi operativi mobili e non si sarebbe fatta superare da Mountain View. Nella corsa all'IA i rivali di Google possono attendere e sperare forse che la storia si ripeta.


 

Autore: ANSA