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Unipol ingloba Unipolsai e il titolo sale ancora
Le assemblee societarie hanno ratificato la fusione annunciata a febbraio e il mercato ha apprezzato, spingendo al rialzo il titolo, ormai liberato dallo sconto holding: in otto mesi la quotazione è salita del 110% portando la capitalizzazione a 8,7 miliardi. Allargato il cda da 15 a 19 membri. Ora il mercato guarda al piano industriale che verrà presentato a maggio e a eventuali novità su Mps
Sì dei soci del gruppo Unipol all'incorporazione di UnipolSai e delle holding intermedie Unipol Finance, UnipolPart I e Unipol Investment. Le assemblee di tutte società coinvolte hanno votato a favore della fusione e chiuso l'operazione di accorciamento della catena di controllo annunciata lo scorso febbraio. Il progetto, che il mercato chiedeva da tempo per liberare il gruppo bolognese dallo sconto che penalizza la valutazione delle holding rispetto a quella degli asset in portafoglio, ha sciolto le briglie al titolo, autore in otto mesi di una galoppata che l'ha portato a guadagnare il 110%, facendo lievitare la capitalizzazione di Borsa a 8,7 miliardi.
Contestualmente alla fusione, Unipol ha deliberato l'allargamento del Cda da 15 a 19 membri con l'ingresso di Stefano Caselli, Giusella Dolores Finocchiaro, Rossella Locatelli e dell'ad di UnipolSai e dg di Unipol, Matteo Laterza. Il board verrà rinnovato la prossima primavera e dovrebbe vedere la conferma alla presidenza di Carlo Cimbri, disponibile a un nuovo mandato, con Laterza amministratore delegato.
Sin dall'annuncio della fusione l'attenzione del mercato si è spostata sul piano industriale che la compagnia presenterà a maggio 2025. In particolare, sulla politica dei dividendi che verrà adottata e sulle strategie in ambito bancario, dove Unipol ha costruito solide alleanze, anche azionarie, con Bper e Popolare di Sondrio, alle quali se ne potrebbe aggiungere una terza con Mps, qualora Bologna decidesse di comprare una quota della banca in cambio di un accordo di distribuzione delle sue polizze. In un report di metà settembre intitolato "il rally prosegue", Mediobanca aveva alzato a 14 euro il prezzo obiettivo evidenziando come, nonostante i progressi, Unipol quotasse a multipli ancora bassi rispetto al settore. Spazi di crescita erano consentiti, secondo Mediobanca e Intermonte, anche dall'attesa di una politica dei dividendi allineata "alla media dell'industria", con il 50-60% degli utili destinati ai soci sotto forma di cedole già a partire dal 2024, quando gli effetti civilistici e contabili della fusione avranno luogo.
"Ipotizzando il limite inferiore di tale intervallo, stimiamo un dividendo per azione di 0,86 euro quest'anno", pari a un rendimento del 7% sui corsi di Borsa, e "significativamente superiore all'attuale consenso di 0,58 euro ad azione", afferma Mediobanca. Secondo cui la "forte posizione di capitale" di Unipol renderebbe "sostenibile" l'acquisizione del 20% di Mps, il cui impatto sull'indice di solvibilità, stimato in 20 punti percentuali, potrebbe essere neutralizzato attraverso "l'ottimizzazione della struttura del debito".