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Abi: “Ripresa dei mutui, prestiti ancora fermi”
Il calo dei tassi riduce il margine di intermediazione ma non è ancora sufficiente, dato il contesto economico, a rilanciare la domanda di prestiti da parte delle imprese. Invece, aver anticipato i tagli della Bce ha riportato un po’ di sereno sul fronte dei mutui immobiliare, che registrano una leggera crescita dello 0,5%. Tra le sfide ormai prossime, l’introduzione graduale dei bonifici istantanei
Primi segnali di ripresa per i mutui, mentre il credito alle aziende segna ancora il passo visto il rallentamento dell'economia e la buona liquidità in 'casa' alla quale le imprese preferiscono attingere. Dal seminario dell'Abi a Firenze emergono alcuni elementi positivi e novità, fra cui l'arrivo dell'obbligo (seppure scaglionato) dei bonifici istantanei, funzione già disponibile per alcune banche, ma a macchia di leopardo. Il comparto deve affrontare mesi di tagli dei tassi e riduzione del margine di interesse, ma l'allentamento della politica monetaria non è sufficiente però per la ripresa dei prestiti. Come sottolinea il vice dg Gianfranco Torriero, l'andamento dei prestiti "è determinato prevalentemente da fattori di domanda" e dal contesto economico, dove il Pil è in rallentamento e dovrebbe chiudere nel 2024 fra lo 0,8 e l'1%. Per i mutui, comunque, il mercato e le banche hanno in questi mesi anticipato le decisioni di Francoforte tagliando i tassi più di quanto effettivamente deciso dalla banca centrale. Gli ultimi dati vedono una crescita modesta dei finanziamenti (+0,5%) per l'acquisto di abitazioni. Restano in calo le domande delle imprese. La produzione industriale è in calo da 19 mesi e molte aziende preferiscono ricorrere alla liquidità accumulata negli scorsi anni.
Il comparto poi deve fare i conti con l'innovazione tecnologica sempre più diffusa e con il cambio delle abitudini della clientela. L'Italia è partita in ritardo, ma il Covid ha accelerato una trasformazione inarrestabile: gli assegni quasi scompaiono, sale l'uso di carte e di pagamenti dall'home banking. Non preoccupa l'arrivo dell'euro digitale il cui l'anno di lancio è ancora incerto. Dalla Bce sono arrivate rassicurazioni che il comparto bancario resterà cruciale e il suo utilizzo (tramite un 'borsellino' digitale) potrà appoggiarsi ai conti correnti e su questo le banche sono pronte alle nuove soluzioni tecnologiche che verranno scelte.
Più vicine sono le norme Ue che impongono l'obbligo (seppure scaglionato) di offrire la ricezione e l'invio dei bonifici istantanei. Alcune banche italiane già lo offrono dal 2017 ma la sua diffusione è a macchia di leopardo rendendo il servizio per i clienti a volte difficoltoso. Dal 9 gennaio quindi ci sarà l'obbligo di ricevere questi bonifici e da ottobre di offrirne il servizio di invio. I costi dovranno essere gli stessi di quelli dei tradizionali bonifici. Per l'Abi ci sarà un aumento quindi degli istantanei (ora sono 1 su 10 secondo gli ultimi dati Bankitalia) ma non è detto che soppianteranno completamente quelli tradizionali. Molta attenzione dovrà essere riservata alla protezione contro le truffe e anche per questo crescono i vari strumenti di sicurezza come l'autenticazione o la verifica dell'Iban e la sua corrispondenza con il nome del beneficiario.