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VIGILANZA /1
05/11/2024

Consob e Google insieme contro le frodi

L’attività di abusivismo finanziario online è molto diffusa, ma l’autorità giudiziaria ha le armi spuntate. Ecco perché è importante agire sul fronte della prevenzione. L’accordo con Google ha lo scopo di contrastare le pubblicità che propongono servizi finanziari abusivi su siti internet e social. L’Authority vuole stringere accordi di collaborazione anche con altre piattaforme, come Meta

Negli ultimi quattro anni la Consob ha 'staccato la spina' a quasi 1.200 siti che hanno svolto attività di abusivismo finanziario, ora l'Autorità trova nuovi alleati contro le frodi finanziarie che corrono online. Va infatti in questa direzione la collaborazione avviata con Google Italia per contrastare le pubblicità che propongono servizi finanziari abusivi su siti internet e social. "Un filtro preventivo" a tutela dei risparmiatori italiani, "un primo passo" ha spiegato il commissario della Consob Federico Cornelli, nel corso del convegno 'La tutela del risparmio al tempo dei social - Frodi finanziarie e nuove tecnologie digitali', organizzato dalla stessa Commissione nazionale per le società e la borsa insieme all'Università La Sapienza, evento che ha visto confrontarsi autorità impegnate nella lotta alle frodi finanziarie ed esperti.
"La risposta delle istituzioni e delle autorità è già presente e la protezione è già buona, ma cerchiamo di fare di più" ha sottolineato Cornelli, augurandosi che "altri ci seguano". L'obiettivo della Consob è infatti estendere la collaborazione ad altre piattaforme digitali, a partire da Meta, ma non solo. Quello delle pubblicità 'ingannevoli' è d'altronde un "fenomeno veramente massivo" e il rischio per gli utenti "è molto alto", ha spiegato Diego Ciulli, head of Government affairs and public policy di Google Italia. Ma la società è ora in grado di garantire, attraverso un sistema di verifica in due passaggi, "un meccanismo attraverso il quale possono fare pubblicità di contenuti finanziari solo soggetti accreditati presso altre autorità competenti", a partire da Consob. Ciulli ha assicurato che Google "investe pesantemente" per "far sì che i propri utenti si sentano al sicuro nell'utilizzo delle sue piattaforme". Anche Meta, ha detto Flavio Arzarello, responsabile Economic and regulatory policy della società di Zuckerberg che comprende anche i social Facebook e Instagram, "è consapevole di avere una responsabilità importante" e farà "in modo di migliorare i sistemi" in difesa degli utenti. E' quindi "interessata a proseguire la conversazione con Consob e tutti altri soggetti" coinvolti nel contrasto del fenomeno.
Contrasto tutt'altro che semplice - è emerso dal convegno -, perché molti di questi siti abusivi operano "in paradisi fiscali o in Paesi lontani", ha rimarcato Cornelli, e l'autorità giudiziaria ha le armi spuntate contro i truffatori del terzo millennio. "Le indagini hanno costi elevatissimi" e "speranze di successo quasi inesistenti" ha infatti messo in guardia il procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, coordinatore del gruppo reati contro l'economia della procura di Roma. Quando l'autore del reato viene individuato, l'autorità giudiziaria "può fare ben poco", dunque è importante "intervenire in termini di prevenzione" e "interagire con i gestori delle piattaforme".

Autore: ANSA