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Orcel: “Su Commerzbank decideremo entro un anno”
Unicredit batte le stime e centra l’ennesimo record, preparandosi a chiudere il 2024 con oltre 9 miliardi di utile. Sull’operazione in Germania, l’ad precisa che “ci vorrà tempo” e che per andare avanti vuole convincere tutti gli stakeholder, governo tedesco compreso, che il matrimonio crea valore. L’operazione non si farà a tutti i costi: “Se ci saranno le condizioni andremo avanti, se no ci ritireremo”
Unicredit mette a segno l'ennesimo record con il quindicesimo trimestre consecutivo di crescita e la prospettiva di chiudere l'anno con un utile oltre i 9 miliardi di euro. Ma i riflettori restano puntati sull'operazione su Commerzbank, con un confronto a distanza tra i due ceo, entrambi impegnati con le trimestrali. "E un processo lungo, ci vorrà tempo", avverte l'ad del gruppo di Piazza Gae Aulenti che quantifica in un "non prima" e poi "entro" un anno una decisione definitiva "sul dentro o fuori". Unicredit, che ha chiuso i 9 mesi con un utile di 7,7 miliardi dopo un terzo trimestre che con 2,5 miliardi ha battuto le stime, vuole "avere l'opportunità di convincere tutti i principali stakeholder" dell'istituto tedesco, "compreso il governo, che un'eventuale combinazione crea valore", sottolinea Andrea Orcel. Tuttavia, quello che "è al momento solo un investimento, potrebbe o meno condurre" ad un matrimonio, chiarisce ancora il banchiere. Anche perché la banca di Francoforte sul Meno, che ha archiviato il periodo gennaio-settembre con un utile di 1,9 miliardi confermando i 2,4 miliardi per l'intero anno, non intende cedere. "Al momento, ci stiamo concentrando sull'esecuzione della nostra strategia stand alone, perché non c'è nulla sul tavolo, non abbiamo ricevuto alcuna offerta", evidenzia agli analisti la ceo, Bettina Orlopp nel ricordare che l'approccio iniziale "non è stato amichevole" e che l'unica conversazione", fino ad ora, è stata quella "tra investitori" di fine settembre. Resta il fatto che per Unicredit c'è una complementarità in Germania con "bassi rischi di concentrazione" e una potenziale combinazione che "potrebbe aumentare il livello di servizio". Orcel non è, però, per chiudere a tutti i costi. Se ci saranno le condizioni "andremo avanti, altrimenti "ci ritireremo". Nella sostanza, restano aperte le opzioni delineate fin dall'inizio e cioè essere solo degli investitori, "fare qualcosa di più" o vendere la quota con una plusvalenza importante vista anche la crescita di Commerzbank.
La banca tedesca, peraltro, anche nel trimestre che ha visto l'utile in calo a 642 milioni, è andata avanti nella riduzione dei rischi e si prepara ad avviare la prima tranche del buyback per un volume di circa 600 milioni di euro. Allo stesso tempo ha richiesto alla Banca centrale europea e all'Agenzia finanziaria tedesca l'ok per la seconda tranche del riacquisto di azioni per 400 milioni di euro. Il piano è quello di "restituire ancora più capitale ai nostri azionisti nei prossimi anni", afferma la Orlopp. Per l'esercizio in corso, Commerzbank punta a restituire ai soci almeno il 70% del risultato netto, ma non più dell'utile dopo la deduzione dei pagamenti delle cedole At1.
Quanto a Unicredit, la strada - con o senza Commerz – resta quella di "accelerare - rileva Orcel - l'indiscussa leadership nel settore e raggiungere le ambizioni di crescita organica". Nel frattempo, la banca che metterà in pagamento il prossimo 20 novembre l'acconto sulla cedola 2024, a partire dai risultati del 2025 incrementerà dal 40% al 50% l'accantonamento del dividendo. Una mossa che insieme a quella di vedere un utile superiore ai 9 miliardi di euro anche per il prossimo anno e per il 2026, arriva sulla scia dei risultati del trimestre. Conti che beneficiano di una crescita dei ricavi netti del 2,6% anno su anno, sostenuta da commissioni per 1,9 miliardi, in rialzo del 8,5% rispetto all'anno precedente grazie all'attività della clientela, e da un margine di interesse resiliente pari a 3,6 miliardi di euro. Numeri da cui partire anche per inaugurare "la nuova fase del piano". Dopo "il successo della nostra trasformazione, abbiamo ancora davanti - assicura la banca – una crescita sostenibile di qualità".