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Banco Bpm nuove su Anima: Opa da 1,6 miliardi
L’ad Castagna: “Offerta amichevole per creare un campione nazionale nell’ambito del risparmio gestito con una fabbrica prodotto integrata life insurance e asset management”. Offerti 6,2 euro per azione con un premio del 25% sulla media degli ultimi sei mesi. Castagna invita i soci istituzionali che, come Poste, hanno accordi distributivi con Anima a restare nell’azionariato
Affondo di Banco Bpm su Anima, il primo gruppo indipendente di gestione del risparmio in Italia, di cui la banca guidata da Giuseppe Castagna è primo azionista con il 22,4% del capitale. Nel giorno dei risultati trimestrali - chiusi con un utile balzato dell'80% a 1,7 miliardi anche grazie a una plusvalenza di 500 milioni legata alla creazione di Numia - il Banco ha annunciato il lancio di un'Opa totalitaria a 6,2 euro ad azione, per un controvalore complessivo, in caso di adesione totalitaria, di 1,58 miliardi di euro. Obiettivo dell'operazione, condizionata al raggiungimento del 66,67% del capitale e lanciata dalla controllata nella bancassicurazione Bpm Vita, è creare "una fabbrica prodotto integrata life insurance e asset management dando origine a un nuovo campione nazionale, secondo tra i gruppi italiani di matrice bancaria, con masse complessive di risparmio gestito e assicurazione sulla vita pari a circa 220 miliardi, all'interno di un totale attività finanziarie della clientela pari a circa 390 miliardi", spiega Banco Bpm.
Castagna promette "valore" agli azionisti di entrambi i gruppi: a quelli di Anima a cui viene offerto un premio del 25% sulla media del titolo a sei mesi, anche se l'incentivo scende all'8,5% 'cum dividendo' rispetto alla chiusura di lunedì. E a quelli di Banco Bpm, a cui Anima - solo su base pro-forma e dunque senza le sinergie e le opportunità che l'integrazione può generare - porterà nel 2026 il 10% di utili in più (da 1,5 a 1,65 miliardi) e un aumento del ritorno sul capitale dal 13,5% al 17%, con l'assorbimento di solo 30 punti di Cet1 grazie alle alchimie del meccanismo del 'Danish compromise'. Castagna si dice fiducioso che l'Opa "possa essere considerata amichevole" da Anima anche alla luce del rapporto di lunga data con Banco Bpm, che già l'aveva delistata nel 2009 e l'aveva poi riportata in Borsa nel 2014. Nessun commento per ora da Anima, con cui l'operazione non è stata concordata, così come dagli altri azionisti rilevanti dell'Sgr: Poste, che ha il 12% del capitale e un accordo di distribuzione, Fsi, che dispone del 9,77% del capitale, e il gruppo Caltagirone (3,5%). "Abbiamo buone relazioni con gli altri azionisti" e "saremmo contenti" se volessero restare soci, ha detto Castagna, che ha rivolto espressamente l'invito a "soci istituzionali già legati" ad Anima "da una relazione commerciale", qual è Poste. Il banchiere ha anche spiegato che intende non solo preservare, ma anche "aumentare il numero e i volumi" degli accordi di distribuzione, facendo leva su Anima anche per la distribuzione dei prodotti assicurativi di Banco Bpm Vita. Attualmente Anima ha più di cento partner distributivi, un milione di clienti e 198 miliardi di asset in gestione, una rete creata anche grazie alla natura di operatore 'indipendente'.
Banco Bpm depositerà entro novembre il documento di offerta in Consob, con l'obiettivo di ottenere le autorizzazioni entro marzo e chiudere l'offerta, finalizzata al delisting, entro metà 2025. Quanto al prezzo, che qualche analista ha reputato non troppo generoso, Castagna ha detto di non ritenerlo "basso" in quanto il titolo di Anima si è apprezzato dopo che l'Sgr è stata considerata una "preda" a valle dell'acquisizione da parte di Bnp Paribas delle attività di asset management di Axa. "I volumi di Anima sul mercato sono bassi, chiunque vuole capitalizzare una buona offerta" ha "un'ottima opportunità di fare un capital gain". Con l'operazione su Anima, Banco Bpm intende rafforzare la componente commissionale del suo conto economico per far fronte alla riduzione dei tassi di interesse. Che per ora continuano a spingere i risultati della banca, "fiduciosa" di superare il target di 0,95 euro di utile per azione del 2024 e l'obiettivo di 4 miliardi di euro di cedole nell'arco di piano, dopo aver alzato da 1,3 a 1,45 miliardi i dividendi destinati ai soci quest'anno.