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VIGILANZA /2
09/11/2024

Ivass verso la piena integrazione in Bankitalia

La norma che unificherà le due authority potrebbe già essere varata dal governo con la legge di bilancio. L’importanza della banca-assicurazione, la crescente integrazione tra i due settori ed esigenze di carattere organizzativo rendono necessaria questa mossa, posto che l’Ivass opera già in stretto collegamento con Via Nazionale ed è anche presieduto dal direttore generale di Bankitalia

Un vigilante de facto unico su banche e assicurazioni, mondi che nel mercato finanziario sono sempre più integrati e intrecciati. A dodici anni dalla sua nascita, l'Ivass, l'istituto di vigilanza sulle assicurazioni, si avvia verso l'integrazione completa nella Banca d'Italia attraverso un provvedimento del governo contenuto forse già nella legge di bilancio. Una decisione presa d'intesa con i soggetti interessati e che forse comporterà anche la scomparsa del 'marchio' Ivass.
La misura, hanno spiegato diverse fonti, risponderebbe a diverse necessità: la sempre maggiore importanza della banca-assicurazione nel comparto del credito e della finanza (con gruppi impegnati in entrambi i settori tramite varie articolazioni) che necessita di una maggiore integrazione dei supervisori ed esigenze di carattere organizzativo. Già attualmente, come previsto dalla legge del 2012 che dava vita all'Ivass sulle ceneri dell'Isvap travolto dallo scandalo Fonsai, i due soggetti sono fortemente connessi e in "stretto collegamento" secondo la definizione della norma. Questa prevede che il direttorio della Banca d'Italia, integrato da due consiglieri in materia assicurativa, abbia infatti anche la funzione strategica di direzione dell'ente e che il direttore generale di Via Nazionale. (ora Luigi Federico Signorini) ricopra la carica di presidente dell'istituto di vigilanza. Anche il segretario generale, Stefano De Polis, arriva peraltro da una lunga carriera in Banca d'Italia.
In questi anni, si sottolinea, la collaborazione e il lavoro comune fra i due enti si sono rafforzati dal punto di vista sostanziale affinando il meccanismo un po' peculiare e inedito di un organo comune a due enti distinti. Dal 2012 poi lo scenario italiano ed europeo sono cambiati anche con l'arrivo della vigilanza unica bancaria della Bce. Se Francoforte, infatti, è stato dotato di ampi poteri autoritativi che collaborano e spesso prevalgono sui poteri nazionali, nel campo assicurativo non sussiste un soggetto analogo, ma solo l'Eoipa, un'autorità che redige norme e fornisce pareri, al pari e talvolta con minore spazio di manovra, dell'Eba (l'autorità bancaria europea). Nei diversi paesi Ue, inoltre, la vigilanza sul settore assicurativo è a volte affidata a organismi che fanno capo alla banca centrale (come in Francia) o al governo (in Spagna), oppure ad autorità per il settore finanziario (come in Germania con la Bafin). Uno scenario articolato di fronte a un mercato europeo sempre più unico, con soggetti presenti in più paesi, grazie anche all'uso della tecnologia, e che comporta anche dei rischi di stabilità e di coordinamento in caso di difficoltà e nel far rispettare le garanzie per la clientela a soggetti stranieri. La necessità di presidiare bene il comparto è tanto più centrale visto il ruolo crescente, nei prossimi anni, delle assicurazioni nel comparto catastrofale e della salute.

Autore: ANSA