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Mps, il Tesoro cede il 15% e arriva Banco Bpm
Con una mossa a sorpresa, il gruppo guidato da Giuseppe Castagna e Anima (su cui il Banco ha lanciato un’Opa amichevole totalitaria) entrano nel capitale di Siena con il 9%, cui si aggiunge il 3,5% di Caltagirone. Una mossa volta a rafforzare il polo del risparmio gestito che sorgerà attorno ad Anima. Soddisfatto il Tesoro, che dalla vendita incassa 1,1 miliardi e mantiene ancora l’11,7%
Il terzo collocamento di azioni Mps da parte del Mef dà il via alle prove generali per la nascita del terzo polo bancario. Alla vendita delle azioni partecipano infatti, con un blitz a sorpresa, Banco Bpm e Anima, che si assicurano un ruolo di primo piano nell'azionariato di Siena, con una quota aggregata pari al 9% del capitale. A cui si aggiunge, con il 3,5%, anche il gruppo Caltagirone, azionista sia della banca che dell'asset manager. Ma andiamo con ordine. Alla chiusura del mercato il Tesoro fa sapere di aver avviato il collocamento di 88,2 milioni di azioni del Monte, pari a una quota di circa il 7% del capitale. Poco più tardi il collocamento si chiude con la vendita del 15% del capitale per effetto, fa sapere il Mef di una domanda "pari a oltre il doppio dell'ammontare iniziale". Per il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, il bottino è ricco: incamera 1,1 miliardi dopo aver venduto le azioni, contesissime, del Monte a premio del 5% rispetto alla chiusura di Borsa. Il saldo dei tre collocamenti effettuati sale a 2,7 miliardi e in portafoglio resta ancora una quota dell'11,7%, che in Borsa vale circa 800 milioni (complessivamente, per il salvataggio della banca e per i successivi aumenti di capitale, il Tesoro ha sborsato circa 7 miliardi).
Ma la vera sorpresa arriva quando si scopre che ad acquistare sono state Banco Bpm e Anima, l'asset manager di cui il gruppo guidato da Giuseppe Castagna è primo azionista con il 22% del capitale e su cui ha lanciato un'Opa per salire al 100%. Castagna compra il 5% per circa 530 milioni di euro, Anima, che ha già in portafoglio l'1% di Mps, il 3% per 219 milioni. Insieme fa il 9% del capitale, che fanno del polo Banco-Anima il secondo azionista di Mps dopo il Tesoro. Come se non bastasse, in serata emerge che anche Francesco Gaetano Caltagirone, azionista sia di Anima con il 3,5% che del Banco con una quota più piccola, ha comprato il 3,5% del Monte. Il gruppo guidato da Castagna, che da oltre un anno spergiura di non aver alcun interesse in Mps, motiva la mossa a sorpresa con l'Opa su Anima. L'acquisizione, spiega infatti il Banco, "si inserisce nel contesto più ampio dell'offerta pubblica di acquisto" sull'asset manager "ed è coerente con la strategia del gruppo di rafforzamento delle proprie fabbriche prodotto. Mps è infatti il primo distributore di prodotti del gruppo Anima, dopo Banco Bpm, e rappresenta un partner strategico per la crescita futura di Anima e delle sue controllate". Castagna assicura di non avere intenzione di chiedere alla Bce l'autorizzazione a "superare la soglia del 10%" e di restare "focalizzato sugli obiettivi del piano 2023/26, confermando la propria strategia stand alone".
Dal canto sua Anima, spiega l’amministratore delegato Alessandro Melzi d'Eril, "ha come priorità il rafforzamento delle relazioni strategiche" con i suoi partner e quella con Mps "è fonte di grande soddisfazione per i traguardi raggiunti" negli ultimi 15 anni e di entusiasmo per le prospettive di crescita futura". Dopo aver partecipato all'aumento del 2022 "non poteva esserci occasione migliore di questo collocamento azionario per esprimere il nostro apprezzamento per la banca e ampliare gli orizzonti di una proficua collaborazione".
Grande soddisfazione in Via XX Settembre, dove l'operazione è stata curata dal dipartimento guidato da Marcello Sala. "Abbiamo portato a termine un'azione importante come avevamo annunciato nelle sedi istituzionali, prevedendo la realizzazione di un'operazione di politica bancaria e finanziaria italiana volta a rafforzare l'azionariato di un player importante nel mercato del credito in modo serio e riservato come da sempre dichiarato in questi due anni di governo", ha commentato il ministro Giancarlo Giorgetti. Che incassa un doppio risultato: da un lato rispettando gli impegni con l'Europa per la privatizzazione della banca, dall'altro incamerando risorse preziose per gli interventi di finanza pubblica. La cessione arriva in un momento in cui le azioni di Siena viaggiano ai massimi in Borsa, complice anche una trimestrale che ha portato l'utile dei primi nove mesi a sfiorare gli 1,6 miliardi. Hsbc ha avviato la copertura del titolo con giudizio 'buy' e target price di 7,2 euro, con un potenziale 'upside' del 34%. Banco Bpm stima che il suo investimento "genererà un
rendimento annuo del 14% circa sotto forma di dividendi, con un impatto positivo sull'utile per azione pari a circa il 2,5%".