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ECONOMIA ITALIANA
10/12/2024

Cala la produzione, affondano auto e tessile

Preoccupanti i dati Istat sulla produzione industriale, che a ottobre resta inchiodata ai livelli di settembre, ma che su base annua registra un -3,6%. E’ il ventunesimo calo consecutivo, con automotive e tessile ormai in ginocchio: -40% la produzione di auto, -7,6% il settore tessile, con punte del -20% nel comparto moda. E al ministero dell’Industria si aprono sempre più tavoli di crisi

Non si ferma il gelo della produzione industriale, cristallizzata ad ottobre sugli stessi livelli del mese precedente, ma che mostra un altro brutto segno meno su base annuale: -3,6% rispetto ad ottobre 2023, il ventunesimo calo consecutivo. Un vento freddo che spira su fabbriche e aziende di tutti i settori, ma che è spinto soprattutto da auto e tessile, scesi con numeri a due cifre da capogiro: oltre il 40% per la produzione dei soli autoveicoli rispetto ad un anno fa, -16,4% per tutto il settore dei mezzi di trasporto, -7,6% secco per le industrie tessili con punte di oltre il 20% per alcuni comparti della moda. I segnali di rigore soffiano d'altronde anche altrove, con la Germania che a settembre, ultimo dato disponibile, ha registrato un calo tendenziale del 4,6% della produzione industriale, mentre la Francia registra una lieve discesa dello 0,4%. Non va meglio a livello comunitario: sempre a settembre la produzione industriale ha segnato un -2,8% nell'area euro e -2,4% a livello Ue. Se la locomotiva tedesca si è fermata e il treno europeo è rallentato, anche l'Italia - pur ai massimi storici per livello d'occupazione - ha ridotto le sue prospettive di crescita e segna il passo in alcuni dei settori industriali più tradizionali.
Ad ottobre rispetto a settembre sono andati bene i comparti dell'energia (+1,7%) e dei beni di consumo (+1,5%); maluccio i beni strumentali (-0,2%) male i beni intermedi (-1,0%). Spinta positiva in particolare dagli alimentari e dai farmaceutici e dalla fornitura di servizi energetici, mentre scendono attività estrattiva e mezzi di trasporto, settori che mostrano anche un calo trimestrale. La situazione è la stessa proiettata anche a livello annuale dove però il calo è più generalizzato ed interessa anche i beni di consumo e l'energia (-0,8% per entrambi i settori), pure se la riduzione risulta più rilevante per i beni intermedi (-5,2%) e per i beni strumentali (-4,4%).
Cartina di tornasole dei dati dell'Istat sono i diversi tavoli di crisi dei quali si sta occupando il ministero dell'Industria. Una delle chiavi di volta, si sa, è la complicata situazione dell'automotive, non solo per il nodo Stellantis. Una situazione che sta travolgendo tutta la filiera europea e alla quale tutta l'Europa tenta di mettere riparo. Ma oltre alla produzione di autoveicoli, quasi dimezzata rispetto ad ottobre di un anno fa e ridotta quasi del 30% (27,9%) nei 10 mesi 2024, preoccupa anche la moda, con interi sotto comparti ormai in ginocchio. Le industrie del settore tessile, abbigliamento, pelli e accessori che da settembre a ottobre hanno segnato un rialzo dello 0,9%, hanno visto un calo del 7,6% rispetto ad ottobre 2023 e del 10,5 dall'inizio dell'anno con profondi rossi per alcune specializzazioni, come quelle della valigeria e articoli da viaggio (-32,8) o il settore della concia e preparazione del cuoio (-20,8%).
 

Autore: ANSA