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CLIMATE CHANGE
10/01/2025

BlackRock lascia l'alleanza per la finanza climatica

Mentre Copernicus e Nasa confermano che il 2024 è stato l’anno più caldo di sempre, il colosso dei fondi ha annunciato l’uscita dalla Net Zero Asset Managers Initiative. Non è un caso isolato: da novembre l’alleanza ha perso 7 membri e lo stesso è successo alla Net Zero Banking Alliance e alla Net Zero Insurance Alliance. La ragione? L’elezione di Trump e timori legali stanno spingendo molte aziende Usa a fare marcia indietro sulla decarbonizzazione

La crisi climatica rimane e va avanti. Ma dopo la crisi energetica del 2022, le politiche climatiche non sono più di moda. Due notizie diverse, ma strettamente legate, ci raccontano lo stato attuale del cambiamento climatico (grave) e la voglia del mondo di affrontarlo (scarsa). Copernicus, il servizio meteo dell'Unione europea, ha confermato con dati definitivi quanto aveva anticipato a dicembre con dati provvisori. Il 2024 è stato l'anno più caldo mai registrato, ed il primo anno in cui si è sforato il limite di 1,5 gradi di aumento delle temperature dai livelli preindustriali, la prima linea rossa dell'Accordo di Parigi.
Dall'altra parte dell'Atlantico, il fondo di investimenti Usa BlackRock, il più grande del mondo (11.475 miliardi di dollari di asset), ha abbandonato l'alleanza dei gestori finanziari per le zero emissioni, la Nzam (Net Zero Asset Managers Initiative). Si tratta di un organismo dove i partecipanti si impegnano a tagliare od eliminare del tutto i loro investimenti sulle fonti fossili.
Negli Usa, a novembre una decina di stati conservatori ha avviato cause legali contro fondi e banche che aderivano ad alleanze per la decarbonizzazione, sostenendo che queste iniziative violano la normativa antitrust, bloccano lo sviluppo delle fonti fossili e provocano un aumento dei prezzi dell'energia. La coincidenza di questa offensiva con l'elezione di Donald Trump, che nel suo programma prevede "trivella, trivella, trivella", non sembra casuale. Ma non c'è solo questo. Dopo la crisi energetica del 2022, causata dalla riduzione degli investimenti sulle fossili per decarbonizzare, le politiche climatiche hanno subito ovunque una brusca frenata. Negli Stati Uniti, di fronte alle cause legali degli stati, e con l'ombra di Trump che incombe, le imprese hanno preferito fare marcia indietro sugli impegni per la decarbonizzazione. Da novembre, l'alleanza Nzam dei fondi ha perso 7 membri. Lo stesso è successo all'alleanza delle banche per le zero emissioni, la Nzba (Net Zero Banking Alliance). Da dicembre, l'hanno lasciata colossi come Goldman Sachs, Wells Fargo, Citi, Bank of America, Morgan Stanley, JPMorgan Chase e BlackRock. Già ad aprile dell'anno scorso, l'alleanza mondiale degli assicuratori per la decarbonizzazione, la Nzia (Net Zero Insurance Alliance), si era sciolta dopo essere stata abbandonata da 5 dei suoi 8 componenti, fra i quali Allianz, Axa e Scor. Anche qui, la motivazione era l'offensiva legale di una ventina di procuratori Usa, che parlavano di rischi per la concorrenza.
Ma le cause legali, se fermano i colossi della finanza, non fermano il riscaldamento globale. Anche la Nasa ha confermato che il 2024 è stato l'anno più caldo mai registrato da quando ci sono rilevazioni scientifiche, la metà dell'Ottocento. E la causa sono i gas serra. Nel 2022 e nel 2023, si sono registrati aumenti record nelle emissioni di anidride carbonica dai combustibili fossili. 

Autore: ANSA