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RISPARMIO GESTITO
21/01/2025

Generali-Natixis, nasce colosso da 1.900 miliardi

Firmato il protocollo d’intesa: la joint venture tra Generali e il gruppo delle banche popolari francesi (Bpce) dovrebbe partire a inizio 2026. L’ad di Generali Philippe Donnet ha specificato che l’operazione non rappresenta una perdita di sovranità finanziaria e che le decisioni continueranno a essere prese in Italia. Previste forti sinergie e un "positivo contributo finanziario per gli azionisti"

Generali e Natixis (gruppo Bpce) approvano il protocollo d'intesa sul risparmio gestito annunciato a novembre per creare un colosso da 1.900 miliardi di masse gestite e 4,1 miliardi di ricavi. A dare l'annuncio i rispettivi numeri uno: l'amministratore delegato del Leone di Trieste, Philippe Donnet, e il suo omologo Nicolas Namias, alla guida del gruppo transalpino delle banche popolari che controlla Natixis. La joint-venture tra le controllate Generali Investment Holding (Gih) e Natixis Investment Managers (Nim) dovrebbe partire a inizio 2026, a valle delle approvazioni delle Autorità coinvolte e del governo italiano per il 'golden power'.
Come spiega lo stesso Namias, l'operazione è limitata al risparmio gestito e non coinvolge le altre attività. "Stiamo creando un campione dell'asset management - afferma - e tutto il resto rimane nelle due compagnie, perché asset management e owner management sono due cose distinte. Abbiamo sottoscritto un protocollo d'intesa non vincolante - prosegue - e saremo in grado di sottoscrivere l'accordo definitivo solo dopo aver esaminato diverse questioni e consultato i rappresentanti dei lavoratori". La precisazione offre lo spunto a Donnet per prendere posizione sulle critiche espresse dai soci di Generali contrari all'accordo: il gruppo Caltagirone con il 6,23% e Delfin (famiglia Del Vecchio) con il 9,77%. Dai due gruppi, che come messo in risalto in questi giorni anche da media internazionali come Bloomberg giocano alcune partite finanziare con una visione simile ma con decision making finanziaria separata e indipendente, potrebbe partire la richiesta di sottoporre il progetto al voto assembleare, sottolineando che con Natixis viene messa in discussione la "sovranità finanziaria" del Paese. "Non commento l'ipotetica iniziativa di alcuni azionisti", spiega Donnet sottolineando che il "cosiddetto rischio di perdita di sovranità finanziaria è una battuta". Inoltre, la compagnia "resta in Italia e tutte le decisioni prese resteranno in Italia". In particolare - sottolinea - sui Btp le decisioni "spettano al Cda di Generali, così è e così resta".
Esprime dubbi però il senatore di Fratelli d'Italia Fausto Orsomarso, capogruppo nella Commissione finanze e responsabile banche del partito, che teme "impatti rilevanti per l'Italia ed i suoi risparmiatori". Critici anche Andrea de Bertoldi (gruppo misto), Roberto Morassut (Pd) e Francesco Emilio Borrelli (Avs). Generali e Bpce parlano invece di joint-venture paritetica, con una "equilibrata struttura che riflette il controllo condiviso". L''amministratore delegato di Bpce Namias sarà il presidente, affiancato da Donnet come vice. La guida operativa sarà affidata a Woody Bradford, amministratore delegato di Gih, mentre il suo omologo in Nim Philippe Setbon sarà il vice. La holding avrà sede ad Amsterdam (Paesi Bassi), mentre in Francia, Italia e Stati Uniti rimarranno gli 'hub operativi'. In consiglio siederà un egual numero di rappresentanti di Bpce e Generali, più 3 indipendenti individuati da entrambi. Dei 1.900 miliardi di masse gestite il 61% sarà in Europa, Francia e Italia incluse, il 34% in Nord America e il 5% in Asia e altri Paesi. Trieste si impegna a contribuire con un capitale di avviamento di 15 miliardi in 5 anni nelle affiliate coinvolte nell'alleanza. L'operazione - spiegano le due società - prevede un "positivo contributo finanziario per gli azionisti" grazie a "sinergie e opportunità di crescita" in grado di assicurare già nel primo anno un contributo positivo agli utili di Bpce e di Generali. Parigi riceverà un dividendo preferenziale di 125 milioni sia nel 2026 sia nel 2027, mentre Generali otterrà nel biennio 230 milioni di rimborso del prestito utilizzato da Gih per la recente acquisizione di Mgg. Previsto un impatto neutro sia sul coefficiente patrimoniale Cet1 di Bpce sia sul 'solvency II ratio' di Generali. Per l'agenzia di rating Moody's "l'accordo aumenterà subito del 10% gli utili di Generali nel risparmio gestito e accelererà questa linea di business" anche se "tuttavia questa attività comporta anche dei rischi, in particolare rischi operativi" 
 
 

Autore: ANSA