Focus On

ENERGIA
10/02/2025

Prezzo del gas ai massimi, scorte europee dimezzate

In Europa si aggira lo spettro di una nuova crisi energetica: il combinato disposto di temperature più rigide, meno vento rispetto agli standard stagionali e stop alle forniture russe, ha fatto lievitare il prezzo del metano al Ttf di Amsterdam a 58,3 euro, il valore più alto da febbraio 2023. Intanto, l’Europa è costretta ad attingere alle scorte, che sono scese sotto il 50% a 562 terawattora

Il prezzo del gas continua a salire e i Paesi europei sono costretti ad attingere alle scorte, ormai dimezzate. Sul Continente, torna la paura di una crisi energetica. Mettiamo i fatti in fila. La quotazione del metano alla Borsa di Amsterdam Ttf è aumentata del 4,6%, arrivando a 58,3 euro. E' il valore più alto dal febbraio del 2023. Il prezzo aumenta in Europa perché cresce la domanda, e questa crescita della domanda è dovuta a tre fattori. Primo, fa freddo e si brucia di più per scaldarsi. Secondo, c'è meno vento del solito, quindi la produzione elettrica dall'eolico cala, e bisogna sostituirla con quella dal gas. Terzo, dall'inizio dell'anno sono finite le forniture di gas russo attraverso i gasdotti ucraini.
Secondo le previsioni mensili di Icis (Independent Commodity Intelligence Services), a febbraio il consumo di gas in Europa dovrebbe aumentare del 17% rispetto a un anno fa. Ma non è finita qui. L'imminente stagione di manutenzione estiva della Norvegia potrebbe limitare ancora le forniture e i dazi annunciati da Trump potrebbero provocare ritorsioni europee sulle importazioni del gas naturale liquefatto Usa. Tutto questo ridurrebbe ulteriormente la quantità di metano sul mercato europeo, facendo salire ancora il prezzo. Tanto è vero che alcuni Paesi dell'Europa centrale continuano a chiedere il ritorno del transito del gas russo attraverso l'Ucraina.
In questo scenario di metano scarso e costoso, i Paesi europei sono costretti ad attingere maggiormente alle scorte, cioè al metano immagazzinato d'estate in giacimenti esausti, per far fronte ai consumi invernali. L’8 febbraio, gli stoccaggi di gas europei erano scesi sotto il 50% (49,02%), a 562 terawattora, rende noto la piattaforma Gie-Agsi. Tanto per fare un paragone, un anno fa, il 21 febbraio del 2024, le scorte Ue erano al 64,7%, a 737 terawattora. In Italia stiamo un po' meglio della media europea, siamo ancora al 59,85%. Ma la Germania, potenza manifatturiera rimasta senza il gas di Putin, è al 49,22%. Il ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, il 4 febbraio ha anticipato l'apertura delle aste per lo stoccaggio estivo, che di solito partono ad aprile. Visto che, secondo le previsioni, il metano costerà di più questa estate di adesso, si vogliono riempire le scorte ora che il prezzo è più basso. 

Autore: ANSA