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CRIPTOVALUTE
14/02/2025

L’allarme di Bankitalia: “Destabilizzano il sistema”


Chiara Scotti, vicedirettore generale della Banca d’Italia, critica apertamente le posizioni dell’amministrazione Trump sulle “cripto attività”, che complicano la difesa dei consumatori e la tenuta del sistema finanziario. Scotti riconosce che crescerà l’interconnessione tra sistema finanziario tradizionale e l’ecosistema cripto, ma le fragilità di quest’ultimo sono destabilizzanti

Il ciclone Trump non investe solo l'Ucraina, la Nato o gli scambi commerciali ma, con il suo esplicito appoggio al mondo delle cripto, complica anche il lavoro delle autorità di vigilanza per la difesa dei consumatori e la tenuta del sistema finanziario e gli asset virtuali rischiano di "destabilizzare" il comparto. La vice dg della Banca d'Italia, Chiara Scotti, nel suo intervento alla prima giornata del convegno Assiom Forex, l'associazione degli operatori finanziari, sceglie parole misurate ma inequivocabili per avvisare dei nuovi rischi dal cambio di passo oltre Oceano: i "recenti orientamenti americani, particolarmente in materia di cripto attività" potrebbero "complicare" i compiti di protezione dei consumatori e di resistenza del sistema finanziario. Una minaccia che si aggiunge a un cambiamento in corso nel comparto finanziario dove il digitale e l'intelligenza artificiale stanno prendendo sempre più peso. Se infatti il comparto bancario italiano, dopo i forti risultati del 2024 (grazie soprattutto, ma non solo, agli alti tassi di interesse) ha imboccato una vorticosa strada di fusioni e operazioni incrociate, le big tech bussano alla porta. Colossi che si sono subito schierati con la neoamministrazione Trump, la quale vuole deregolamentare il mondo cripto e ne fa, si può dire, parte. Lo si è visto con il lancio del coin $trump da parte del presidente Usa che ha raccolto miliardi in breve tempo per lasciare poi sul terreno gran parte del suo valore causando perdite a oltre 800mila persone. Il peso e l'intreccio fra cripto e sistema finanziario ed economico sono fino a ora "moderati", avvisa la vice dg di Banca d'Italia e "tuttavia con l'evolversi della digitalizzazione le interconnessioni tra l'ecosistema cripto e il sistema finanziario tradizionale cresceranno", e le fragilità delle cripto "potrebbero divenire destabilizzanti".
Certo il cambiamento è ineludibile ma può imboccare diverse strade, dice la Scotti, dove gli intermediari (banche e società finanziarie) possono o meno governare la tecnologia e sopravvivere venendo a patti, magari con jv, con le società tecnologiche. Per Ulijan Sharka, fondatore e ceo di iGenius, unico unicorno italiano nell'intelligenza artificiale, l'Italia e l'Europa possono ancora farcela a patto "che si creino 50 campioni" ma non con aiuti pubblici o finanziamenti ma facendo decollare il mercato dei capitali e usando le tanto criticate regole europee come 'un marchio di qualità'. Sulle regole è tornata anche la Scotti, secondo cui non servono regole complesse, difficilmente interpretabili o una regolamentazione sempre più ampia, ma flessibilità e una collaborazione fra pubblico e privato. 


 

Autore: ANSA