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Xi riapre la porta ai privati: riabilitato Jack Ma
Il successo di DeepSeek ha spinto Pechino a rivedere alcuni aspetti della politica degli ultimi anni, elogiando pubblicamente l’economia privata, che “ha ampie prospettive di sviluppo e grandi potenzialità”. Ad applaudire Xi, il fondatore di Alibaba assieme a tutto il gotha dell’industria privata cinese: da BYD a Huawei, passando per CATL, Xiaomi, Tencent e, naturalmente, DeepSeek
Il presidente cinese Xi Jinping convoca i colossi nazionali del settore privato dopo il boom inatteso di DeepSeek e rispunta Jack Ma, il carismatico fondatore del colosso dell'e-commerce Alibaba. Nel mezzo di un'economia in difficoltà e del ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca con i dazi, il leader mandarino ha assicurato che l'approccio del Partito comunista e del governo centrale verso il settore privato è stato incorporato nel "sistema socialista con caratteristiche cinesi" e le relative linee guida "non possono e non cambieranno". Le difficoltà e le sfide "sono temporanee, non a lungo termine, e possono essere superate" perché "esistono fondamentali solidi per promuovere lo sviluppo di alta qualità dell'economia privata" che "ha ampie prospettive di sviluppo e grandi potenzialità", ha aggiunto Xi nel resoconto del network statale Cctv. Per questo, "è il momento giusto per le imprese e gli imprenditori di mostrare i propri talenti", ha detto il presidente, con un'ostentata manifestazione di supporto alla nutrita platea di rappresentanti di imprese, riuniti nelle stanze del potere riservate alle solenni occasioni nella Grande sala del popolo, su Piazza Tienanmen.
Non era scontato che Xi tenesse un incontro del genere: da quando è salito al potere a fine 2012, ha costantemente lavorato per rafforzare il ruolo delle imprese statali e ha di continuo messo in guardia dall'espansione "disordinata" del settore privato, come ha dimostrato la vigorosa stretta normativa e antitrust pluriennale sul settore hi-tech, a partire da Alibaba, per chiarire che nessun gruppo, per quanto grande, può mettere in discussione Pcc e Stato. Le immagini diffuse dalla Cctv, con Ma in piedi in prima fila con abito alla Mao Zedong ad applaudire sorridente l'ingresso di Xi, sono un segnale della sua riabilitazione pubblica dopo gli anni spesi lontano dai riflettori per le feroci critiche sferrate a regolatori e sistemi finanziari cinesi in un discorso dell'ottobre del 2020 tenuto a Shanghai. Tra gli altri leader presenti: Zeng Yuqun, alla guida del colosso mondiale delle batterie CATL; Wang Chuanfu, a capo del costruttore di e-car BYD; Ren Zhengfei il carismatico fondatore del gruppo di tlc Huawei e Lei Jun di Xiaomi, campione degli smartphone approdato adesso all'auto elettrica. Inoltre, Pony Ma, al vertice di Tencent, che possiede la app di messaggistica WeChat, con alla sua sinistra Liang Wenfeng, il miliardario fondatore dell'app d'intelligenza artificiale DeepSeek, capace di mandare in tilt il 27 gennaio scorso Wall Street, Big Tech Usa e Silicon Valley con il suo chatbot R1 in grado di competere con i rivali Usa malgrado uno sviluppo avvenuto a costi frazionali.
"I modelli DeepSeek hanno davvero aumentato la fiducia del governo cinese", ha osservato Matt Sheehan di Carnegie China. Ed è forse questa la ragione che ha spinto Xi a cercare la sponda dell'approccio pioneristico dell'impresa privata, quello che ha fatto grande il Dragone degli ultimi decenni. Una mossa per rafforzare la fiducia in una fase complessa dell'economia mandarina, ma anche l'ammissione che l'exploit di DeepSeek ha rianimato in poche settimane i listini di Borsa e l'appeal verso il comparto tecnologico made in China come non era riuscito a Pechino negli ultimi tre anni. E poco importa se la Corea del Sud ha appena deciso il bando temporaneo della app per le lacune legate alla privacy.