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RISIKO BANCARIO
19/02/2025

Falck e Aspesi nel patto Mediobanca: “Offerta Mps inadeguata”

Il patto di consultazione di Piazzetta Cuccia si allarga dall’11,62 all’11,87% accogliendo due nuovi soci anche per controbilanciare la riduzione della quota del gruppo Gavio (scesa dallo 0,52 allo 0,21%). Sia Falck sia Aspesi detenevano da tempo azioni fuori dall’accordo. L’assemblea del patto ha bocciato l’Ops dell’istituto senese e confermato alla presidenza dell’accordo Angelo Casò

Il patto di Mediobanca boccia l'offerta di Mps e la definisce inadeguata, allineandosi così alla posizione già espressa con parole anche più dure dal cda. Nel contempo prova a rafforzarsi e accoglie al proprio interno due imprenditori storici, Federico Falck e Alberto Aspesi, anche per controbilanciare la riduzione della presenza del gruppo Gavio. L'effetto finale è un leggero arrotondamento della quota di capitale apportata all'accordo di consultazione che dall'11,62% sale all'11,87% per cento. Si tratta di un altro piccolo passo sulla strada presa in questi ultimi anni che hanno portato di recente Finprog della famiglia Doris ad aumentare il suo peso, sempre al fianco di Mediolanum, partecipata anche da Fininvest, che resta il primo socio del patto con il 3,49%. Un anno fa invece avevano aderito all'accordo la Valsabbia Investimenti delle famiglie Brunori, Cerqui e Oliva, attiva nella siderurgia, e la Plt Holding della famiglia Tortora, che opera nelle energie rinnovabili.
L'assemblea dei partecipanti all'accordo ha approvato l'ingresso di Afl di Federico Falck, esponente della storica famiglia che ormai da tempo ha chiuso con la siderurgia: apporta lo 0,13%. Entra poi con lo 0,33% Alberto Aspesi – direttamente e tramite la controllata Bocca di Rosa -, fondatore dell'omonimo gruppo di moda e abbigliamento. Entrambi detenevano le azioni fuori patto. Aurelia della famiglia Gavio invece si è alleggerita dello 0,21% (da 0,52%). Si tratta perlopiù di piccole quote, simboliche, che tuttavia potranno pesare quando si valuterà se aderire all'offerta di scambio di Mps, che il cda della banca guidata da Alberto Nagel considera distruttiva di valore. I partecipanti all'accordo – di sola consultazione e non vincolante - sono storicamente vicini al management ma restano in ogni caso liberi di decidere. Controcorrente si è già schierato a favore dell'Ops della banca senese Romano Minozzi che con lo 0,11% è il socio minore del patto. Intanto, la riunione degli azionisti "ha preso atto, condividendole, delle valutazioni preliminari del consiglio di amministrazione di Mediobanca in ordine all'inadeguatezza dell'offerta pubblica di scambio promossa da Mps". Alcuni dei partecipanti al termine dei lavori, si sono detti "d'accordo" nel definire i valori dell'Ops "completamente non adeguati". Uno ha definito il prezzo "sottocosto" e ha aggiunto: "vedremo quando l'Ops ci sarà, se mai ci sarà".
L'assemblea è servita anche a esaminare i risultati semestrali approvati dal board dieci giorni fa: "confermano la validità del modello di business specializzato, incentrato sul wealth management ed il private investment bank, in grado di offrire importanti e distintive opportunità di crescita nell'ambito del piano". E' stato infine confermato presidente dell'accordo Angelo Casò e i componenti del comitato Massimo Doris e Alberto Pecci. 

Autore: ANSA