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Trump conferma: spezzatino per Google
Il Dipartimento di Giustizia ribadisce la richiesta di smembrare il colosso di Mountain View per spezzare il monopolio nella ricerca web e conferma il divieto a pagare altre aziende per dare la preferenza al suo motore di ricerca. La nuova amministrazione, però, non costringerà Google a cedere le sue partecipazioni nelle startup AI quali Anthropic per evitare contraccolpi sul settore
Donald Trump conferma la linea di Joe Biden: Google dovrebbe procedere con uno spezzatino per affrontare e risolvere il suo monopolio. La presa di posizione del Dipartimento di Giustizia mostra l'intenzione dell'amministrazione di procedere con il pugno duro con la Silicon Valley nonostante il 'riavvicinamento' che ha visto numerosi manager di Big Tech, incluso l'amministratore delegato di Mountain View, partecipare all'insediamento del presidente.
Nella documentazione depositata in tribunale in vista dell'udienza in calendario in aprile davanti al giudice Amit Mehta, le autorità americane hanno ribadito la proposta di uno spezzatino per Mountain View contro il suo monopolio e confermato il divieto di pagamenti ad altre aziende per dare preferenza al suo motore di ricerca. "La condotta illegale di Google ha creato un colosso economico che scatena il caos sul mercato per garantire che - non importa cosa possa accadere - Google vinca sempre", ha detto il Dipartimento di Giustizia, osservando come questo costringe "il popolo americano ad accettare le sfrenate richieste e le preferenze di un leviatano economico in cambio di un motore di ricerca di cui il pubblico può godere".
L'unica novità introdotta dall'amministrazione Trump riguarda l'intelligenza artificiale: il governo ha eliminato la richiesta di una vendita da parte di Google delle sue partecipazioni nella startup per l'AI quali Anthropic. E questo perché vietare a Mountain View investimenti dell'AI potrebbe "causare conseguenze involontarie" nel settore, hanno spiegato le autorità americane.
Per Google la decisione dell'amministrazione Trump rappresenta un duro colpo che smorza la speranza di politiche meno aggressive. "Le proposte radicali del Dipartimento di Giustizia continuano ad andare molto oltre la decisione della corte e danneggerebbero i consumatori, l'economia e la sicurezza nazionale", ha detto il portavoce di Mountain View, Peter Schottenfels. L'indagine contro Google era stata avviata durante la prima amministrazione Trump ma la sentenza del tribunale è arrivata nell'era Biden, quando il giudice Mehta nell'agosto 2024 ha stabilito Google colpevole di monopolio. Una decisione che si è fatta sentire e ha fatto tremare l'intera Silicon Valley. Il ritorno di Trump alla Casa Bianca aveva fatto sperare in una linea più morbida sull'antitrust. Ma finora l'attesa è andata delusa e ora gli occhi sono puntati nuovamente su quello che fra qualche mese deciderà il giudice sul futuro di Google.