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ASSICURAZIONI
24/04/2025

Generali: vince la lista Mediobanca

La lista di Piazzetta Cuccia ha ottenuto il 52,3% contro il 36,8% della lista Delfin e Caltagirone, per la quale ha votato anche Unicredit. La lista di Assogestioni non raggiunge il quorum. Confermati dunque il presidente Andrea Sironi e l’ad Philippe Donnet, che commenta: “siamo una public company indipendente, non una società controllata da un paio di soci". Avanti su Natixis

L'assemblea di Generali è stata un banco di prova, le prime battute di una partita più lunga e complessa che ridisegna la finanza italiana; vedrà il culmine nella scalata di Mps a Mediobanca, intersecandosi all'Ops di Unicredit sul Banco Bpm e all'Opas di Bper sulla Popolare di Sondrio. Nessuna sorpresa nel risultato finale, la lista per il cda di Mediobanca vince e l'ad Philippe Donnet incassa il successo della sua riconferma e passa oltre. "Vediamo le cose un giorno dopo l'altro. Oggi è il massimo risultato" risponde a chi gli chiedeva cosa potrebbe succedere dopo l'Ops di Mps. A Trieste però fa rumore lo schierarsi di Andrea Orcel con Caltagirone e Delfin, e lascia immaginare che, dopo lo stallo a cui ha portato l'esercizio del Golden Power, provi così a rientrare in partita preparandosi a mediare con la politica. Fa riflettere l'ennesima sconfitta di Assogestioni e l'astensione dei Benetton che per ora non scoprono le carte, ma starebbero valutando di aderire all'Ops di Mps con il loro 2,2% di Piazzetta Cuccia.
Dopo 5 anni, i soci di Generali sono di nuovo in presenza, l'assemblea ha richiamato, nel Convention Center alle porte di Trieste, oltre 400 persone, complessivamente il capitale sociale rappresentato è quasi il 69%, vicinissimo ai livelli record del 2022, quando andò in scena la precedente battaglia per il rinnovo del cda. Il bilancio e il dividendo, i primi punti all'ordine del giorno sono approvati in maniera netta ma altrettanto chiara è stata, come sottolinea l'ad Philippe Donnet, la scelta per la continuità. Il 52,383% dei votanti (ovvero circa il 36% del capitale) ha appoggiato la lista di maggioranza presentata da Mediobanca alla quale vengono assegnati 10 posti in un cda composto da 13 persone; Caltagirone ha ottenuto il 36,8% dei voti a favore, poco più del 25% del capitale, mentre per Assogestioni ha votato solo il 3,67% (il 2,5% del capitale), lasciandola sotto la soglia del quorum e quindi senza posti in cda. 
Leggendo i dati in controluce, al 6,82% di Caltagirone si affianca il 9,93% di Del Vecchio, il 6,5% di Unicredit e l'1,9% della Fondazione Crt; Mediobanca (13,04%) può contare sui grandi fondi istituzionali e sul retail. "Abbiamo presentato una lista di amministratori che esprime una chiara visione industriale della compagnia, un management team con solido track record e caratura internazionale ed un ambizioso piano di crescita. Constatiamo con soddisfazione che la lista ha conseguito un supporto molto forte in assemblea, in particolare dagli investitori istituzionali, ampliando il divario, con riferimento alla seconda lista più votata, rispetto alle votazioni del 2022" commentano da Piazzetta Cuccia. Il nuovo cda vede confermati Andrea Sironi (designato presidente), Donnet (designato ad), Clemente Rebecchini, Luisa Torchia, Lorenzo Pellicioli, Clara Hedwig Frances Furse, Antonella Mei-Pochtler, Umberto Malesci, Alessia Falsarone (dalla lista Mediobanca), Flavio Cattaneo e Marina Brogi (dalla lista di Caltagirone) e il debutto di Patricia Estany Puig (Lista Mediobanca) e Fabrizio Palermo (Lista Caltagirone). "Oggi ha vinto Generali e una visione: siamo una public company italiana, internazionale e indipendente" non una società "controllata da un paio di soci", commenta Donnet anche se poi precisa che i rapporti sono buoni con tutti e Sironi ricorda che il Cda (di cui il nuovo è sostanzialmente una replica) ha lavorato "in un clima molto pacato e sereno". La ricetta di Donnet anche per il prossimo triennio è una "strategia di lungo periodo ma senza paura di prendere decisioni rapide per adattarci", e così anche in uno scenario macroeconomico incerto conferma i target finanziari e vede la strada spianata alla jv con Natixis. "Generali, non è mai stata così forte come oggi. E considerato che si tratta di una storia di quasi 200 anni, ne siamo davvero immensamente orgogliosi". Ai soci promette "una remunerazione con una crescita a doppia cifra del dividendo per azione che porti, nell'arco del piano, a oltre 7 miliardi di euro in dividendi cumulativi" e "l'impegno a realizzare almeno 1,5 miliardi di euro di riacquisto di azioni proprie, compreso il piano di buyback da 500 milioni" approvato dall'assemblea.
 

Autore: ANSA