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Bessent in pole per sostituire Powell alla Fed
Il segretario al Tesoro, uomo-chiave dell’amministrazione Trump, è ritenuto la figura più adatta dagli alleati del presidente e dai suoi consiglieri. Il mandato di Jerome Powell scade nel maggio 2026 e il Tesoro Usa ha un ruolo centrale nella nomina del presidente della banca centrale. In corsa per la poltrona c’è anche Kevin Warsh, ex Fed e candidato al Tesoro cui è stato preferito Bessent
Donald Trump lavora alla nomina del prossimo presidente della Fed e nella rosa dei papabili spunta Scott Bessent. Molti degli alleati del presidente e dei suoi consiglieri premono infatti per il segretario al Tesoro al posto di Jerome Powell, il cui mandato scadrà nel maggio del 2026. "Ho il miglior lavoro a Washington. Il presidente deciderà chi è la figura migliore per l'economia e gli americani", ha detto Bessent all'agenzia Bloomberg commentando le indiscrezioni. In prima linea nelle trattative sui dazi, il segretario al Tesoro si è affermato fra i più affidabili all'interno dell'amministrazione, attirandosi lodi da più parti. In qualità di ministro dell'economia, Bessent ha un ruolo centrale nella nomina del presidente della Fed e non è al momento chiaro se farà un passo indietro quando Trump inizierà formalmente il processo di scelta. "Data la fiducia che la comunità finanziaria ha in Bessent è ovvio che sia uno dei possibili candidati", ha messo in evidenza Tim Adams, presidente dell'Institute of International Finance. "Ha dimostrato di poter attuare l'agenda del presidente durante i suoi primi turbolenti sei mesi. Non è solo una star all'interno del governo, è anche una sicurezza per i mercati globali", gli ha fatto eco Steve Bannon, l'ex controverso stratega di Trump. In corsa per la presidenza della Fed c'è anche Kevin Warsh, ex della banca centrale che è stato candidato anche al Tesoro prima della scelta di Bessent.
Powell è da anni nel mirino delle critiche di Trump, che lo ha nominato alla guida della banca centrale nel 2017. Nonostante questo, i rapporti fra i due non sono mai stati rosei, con il presidente americano che lo ha criticato pubblicamente e ha chiesto - e continua a chiedere a gran voce - un taglio dei tassi di interesse per far decollare l'economia americana e avviare quella età dell'oro che il presidente ha promesso gli elettori.