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19/06/2025

La Cina preme: “Serve un nuovo ordine valutario”

Il governatore della banca centrale Pan Gongsheng ha messo in guardia contro i rischi che comporta un’unica valuta di riferimento, specie in un mondo attraversato da tensioni geopolitiche e guerre: “meglio un modello multipolare, in cui poche valute sovrane coesistono e competono tra loro”. E intanto la Cina annuncia la nascita a Shanghai del primo centro internazionale sullo yuan digitale

La Cina torna all'attacco del dollaro, sulla convinzione che i tempi siano maturi per assetti internazionali multipolari anche valutari. Pan Gongsheng, governatore della Banca centrale, ha tracciato un piano per un sistema finanziario globale basato su più monete principali. Non ha menzionato direttamente il biglietto verde, ma ha criticato a lungo i pericoli legati alla dipendenza internazionale dalla valuta di "un singolo Paese", tra le insidie poste dai problemi fiscali e normativi "nel Paese che emette la principale valuta mondiale". Le relative criticità potrebbero "ripercuotersi sul mondo sotto forma di rischi finanziari e persino trasformarsi in crisi internazionale", ha notato il governatore, parlando al Lujiazui Forum 2025 di Shanghai, l'evento finanziario più importante del Dragone. L'amministrazione di Donald Trump ha puntato a indebolire il dollaro per rendere l'export Usa più competitivo: solo sull'euro ha ceduto l'11% nel 2025. Un biglietto verde più debole potrebbe aiutare a ridurre il deficit commerciale, ma anche presentare l'effetto collaterale di decollo del debito pubblico, in un contesto di deficit di bilancio federale in ascesa.
Pan, pertanto, ha sostenuto di aspettarsi un nuovo ordine valutario a chiudere il dominio del dollaro nato dopo la Seconda guerra mondiale. In futuro, "il sistema monetario globale potrebbe continuare a evolversi verso un modello multipolare in cui poche valute sovrane coesistono e competono tra loro, si controllano e si bilanciano a vicenda". Gli sviluppi primari degli anni 2000 sono stati l'arrivo dell’euro e l'ascesa dello yuan dopo la crisi finanziaria globale del 2008. Il renminbi, ha aggiunto, è salito fino a essere la seconda valuta al mondo di finanziamento commerciale e la terza di pagamento. Le dichiarazioni di Pan hanno rinnovato l'urgenza della Cina verso un sistema monetario "multipolare", nel mezzo dello scontro con gli Usa sui dazi. Pechino e Washington hanno siglato una fragile tregua che ha ridotto per 90 giorni le tariffe dopo l'escalation di aprile. "Quando si verificano conflitti geopolitici, interessi di sicurezza nazionale o persino guerre, la valuta dominante internazionale viene facilmente strumentalizzata e trasformata in un'arma", ha messo in guardia Pan.
La presa di posizione del governatore è maturata all'indomani dei giudizi della presidente della Bce Christine Lagarde, secondo cui il "ruolo dominante del dollaro non è più certo" e crea opportunità per l'euro di "posizione di primo piano a livello globale". Pan e Lagarde si sono incontrati a Pechino la scorsa settimana e hanno aggiornato un memorandum di cooperazione tra Banche centrali, di cui fa parte un dialogo regolare. Nel suo intervento, il governatore ha citato le riflessioni sul maggiore uso dei Diritti speciali di prelievo - paniere di valute creato e gestito dal Fmi in cui lo yuan è al
terzo posto per ponderazione più elevata - per "superare i problemi intrinseci" di un'unica valuta sovrana e dominante. Nel frattempo, sull'internazionalizzazione della sua valuta, la Cina ha annunciato a Shanghai il primo centro operativo internazionale per lo yuan digitale, mentre le autorità di Hong Kong e Shanghai hanno varato un "piano d'azione" per rafforzare i legami finanziari, inclusa la gestione e l'allocazione di asset denominati in renminbi.

Autore: ANSA