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Fondi pensione: crescita dell’8,5% nel 2024
Le risorse accumulate nelle diverse gestioni hanno raggiunto complessivamente i 243,4 miliardi e gli iscritti sfiorano quota 10 milioni (+4% rispetto al 2023). Restano ancora forti le disparità di genere e geografiche. La relazione annuale della Covip evidenzia risultati positivi per tutti i comparti: gli azionari in media hanno reso più del 10% e le linee bilanciate tra il 6,4 e il 7%
Previdenza complementare in 'escalation', nel nostro Paese, seppur gravata da un divario di genere e geografico: nel 2024, infatti, le risorse accumulate presso le forme integrative sono pari a "243,4 miliardi" nel 2024, con una crescita rispetto all'anno precedente dell'8,5%: un risultato che deriva "per circa due terzi dal risultato degli investimenti, per un terzo dal saldo contributi-prestazioni". Al tempo stesso sono saliti gli iscritti, arrivati quasi a quota 10 milioni (4% in più del 2023), di cui meno di 4 su 10 sono donne, e oltre il 57% risiede al Nord.
Questa la panoramica offerta dalla relazione della Covip, la Commissione di vigilanza sui fondi pensione, illustrata alla Camera dal nuovo presidente Mario Pepe. Al 31 dicembre scorso, recita il documento, "operano nel sistema 291 forme complementari, di cui 33 fondi negoziali, 38 aperti, 69 piani individuali pensionistici (Pip) e 151 fondi preesistenti". I rendimenti, al netto dei costi di gestione e della fiscalità, "sono stati positivi per tutte le tipologie", tanto che "i comparti azionari hanno registrato rendimenti in media pari al 10,4% nei fondi negoziali e aperti e al 12,9% nei Pip. Le linee bilanciate hanno in media reso il 6,4% nei fondi negoziali, il 6,6% nei fondi aperti e il 7% nei Pip". Quanto alle attività detenute dalle Casse di previdenza private dei professionisti "ammontano, a valori di mercato, a 124,7 miliardi, contro i 114 dell'anno precedente". Un balzo di 10 miliardi a cui, recita la relazione della Covip, "hanno contribuito, oltre che il saldo tra contributi incassati e prestazioni erogate, l'andamento positivo dei mercati finanziari", specie di quelli azionari. Investiti dagli Enti nell'economia italiana 46,5 miliardi (il 37,3% dei beni globali, -1,3% in un anno), dai Fondi pensione 40,1 miliardi (il 19,3% sui 243,4 miliardi totali).
"La spesa delle famiglie italiane per prestazioni sanitarie private è di circa 50 miliardi di euro" ed "i fondi sanitari, che raccolgono contributi da 18 milioni di iscritti, intermediano il 10% di tale spesa", ha sostenuto Pepe, affermando di ritenere che, come i fondi pensione, anche quelli sanitari debbano essere regolamentati e vigilati". E, così, con il controllo dell'organismo in merito ai loro profili economico-finanziari, tali fondi, ha chiuso il presidente della Covip, "possono contribuire a ridurre le liste d'attesa, senza gravare sulla spesa pubblica".