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RISIKO BANCARIO/2
01/07/2025

Mediolanum cede la sua quota in Mediobanca


Con un accelerated bookbuilding il gruppo guidato da Massimo Doris ha venduto la quota del 3,5% di Piazzetta Cuccia che deteneva da 25 anni e ha ridotto il peso del patto di consultazione dell’istituto dall’11,61 all’8,1%. Mediolanum ha incassato poco meno di 550 milioni, mentre il titolo di Mediobanca ha ceduto il 4%. Al momento non è noto chi abbia acquistato le azioni

L'addio di Mediolanum lascia il segno in piazzetta Cuccia. All'indomani della cessione del 3,5% di Mediobanca che era in pancia di Mediolanum da oltre 25 anni, il titolo è scivolato in piazza Affari, lasciando sul campo il 4,21% a 18,9 euro. Poco sopra ai 18,85 euro per azione incassati dalla banca controllata dalle famiglie Doris e Berlusconi per un controvalore lordo di 548,4 milioni. A pochi giorni dal via libera della Consob al prospetto informativo dell'Ops di Montepaschi, atteso in settimana, si riduce lo sconto dell'offerta di scambio di Siena. Montepaschi ha ceduto infatti il 2,41% a 7,05 euro, portando il divario tra valore espresso dall'Ops e valore effettivo del titolo al 5,76%. Lo scorso 24 febbraio, l'offerta era partita con un premio del 5% in apertura di borsa e uno sconto del 9,3% in chiusura. Da quel giorno in poi è stato un continuo saliscendi, passando dallo sconto dell'11,3% del 27 gennaio a quello dello 0,6% del 19 marzo.
Cedendo la propria quota Mediolanum - e quindi Massimo Doris - ha deciso di uscire di scena, limando dall'11,61 all'8,1% il peso del patto di consultazione di Piazzetta Cuccia. Doris ha scelto di non scegliere tra l'arrocco dell'amministratore delegato di Mediobanca Alessandro Nagel e l'attacco del numero uno del Montepaschi Luigi Lovaglio, incassando oltre mezzo miliardo di euro. Difficile dire da che parte staranno gli acquirenti del pacchetto ceduto da Mediolanum. Di solito coloro i quali aderiscono ai collocamenti accelerati (accelerated bookbuilding), sono investitori istituzionali, portati a ragionare con i numeri, ma nulla è trapelato in queste ore. Nel frattempo, mentre si attende l'ok della Consob al prospetto per l'offerta di Mps, è salita la temperatura del confronto politico sulla vicenda. Ad accendere la miccia è stato il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, che è anche vicepresidente del consiglio e segretario della Lega. A margine della consegna dei lavori della caserma Montello di Milano si è detto "contento che oggi Mps sia al centro della scena economico-finanziaria italiana" mentre "qualcuno aveva già pensato di fare uno spezzatino chiudendo sportelli e rottamando dipendenti. La Lega - ha aggiunto - era probabilmente l'unica che credeva che il Monte dei Paschi di Siena avrebbe potuto dar vita a un terzo polo bancario e quindi adesso cresce, fa utili, apre, investe, è attrattiva". Gli ha replicato a stretto giro Benedetto Della Vedova di +Europa secondo il quale "Salvini ha oggi certificato - non che ce ne fosse bisogno - che la scalata da parte di Mps a Mediobanca sia una operazione politica di marca leghista".

Autore: ANSA