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RISIKO BANCARIO
11/07/2025

Bper conquista il 58,7% di Popolare Sondrio

Si chiude con un successo pieno l’opas promossa dal gruppo emiliano, che può così accelerare sulla strada della fusione con l’istituto valtellinese. Il capitale raccolto potrebbe ulteriormente crescere tra il 21 e il 25 luglio, quando si riapriranno i termini dell’offerta, ma per il delisting servirà il 90%. Soddisfatto l’ad Papa: “Siamo tra i top player in Italia, ora una nuova fase di sviluppo”'

Bper chiude l'offerta sulla Popolare di Sondrio raccogliendo il 58,15% del capitale. Il superamento della soglia del 50%, dopo aver raggiunto quella irrinunciabile del 35%, spiana la strada ad un'integrazione più rapida, dando a Bper la forza per far approvare dall'assemblea della Sondrio la fusione per incorporazione, per cui servono i due terzi dei voti. "Il risultato di oggi ci permette di accelerare l'esecuzione del nostro piano strategico e di porre le basi insieme alle persone di Banca Popolare di Sondrio per una nuova fase di sviluppo, con l'obiettivo di essere sempre più vicini ai territori e protagonisti del futuro del Paese. Siamo contenti che gli azionisti di Banca Popolare di Sondrio abbiano scelto di fare questo percorso insieme a noi", ha dichiarato l'ad di Bper Gianni Franco Papa.
La quota, a cui si aggiunge uno 0,34% già in portafoglio a Modena, potrebbe essere ulteriormente arrotondata tra il 21 e il 25 luglio, quando riapriranno i termini dell'opas, le cui adesioni hanno ricevuto slancio dal ritocco di un euro ad azione messo sul piatto dall'istituto emiliano. Per arrivare al delisting servirebbe il 90% del capitale, obiettivo che potrà essere centrato solo con un'adesione in massa del retail valtellinese, fino ad ora gelosamente arroccato a difesa dell'indipendenza della 'sua' banca. Al di là dei livelli di adesione, il destino della Sondrio appare segnato. Per la ex popolare si chiude, almeno sotto il profilo dell'autonomia, una storia ultracentenaria iniziata nel 1871, fatta di buon credito, attenzione al territorio e orgoglio identitario, difeso fino all'ultimo dall'ad, Mario Pedranzini. Ora la banca entrerà a far parte del gruppo Bper, che corona con ambizioni da 'terzo polo' un percorso di impetuosa crescita, segnato dalle acquisizioni in rapida successione di Unipol Banca, delle filiali di Ubi e di Banca Carige, il tutto sotto la regia del gruppo Unipol, primo socio delle due banche, delle cui reti si avvale per distribuire i propri prodotti.
Papa ha espresso "grande soddisfazione" per l'esito dell'opas, che consentirà a Bper di procedere spedita verso i 290 milioni di sinergie promesse al mercato e di esprimere la maggioranza del cda. "È un traguardo importante, per quanto ancora provvisorio, che consente di consolidare la nostra posizione tra i primi player bancari nazionali" grazie a "una base patrimoniale ancora più solida e una rete commerciale che conterà più di 2.000 filiali al servizio di circa 6 milioni di clienti". Il nuovo gruppo, ha promesso, resterà focalizzato "sul credito a famiglie e imprese" e gestirà "con competenza e responsabilità gli oltre 400 miliardi di euro di asset dei clienti". 


 

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