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RISIKO BANCARIO
25/08/2025

Unicredit sale al 26% di Commerzbank

Piazza Gae Aulenti ha convertito in azioni una parte dei derivati e conferma di voler raggiungere “a tempo debito” la soglia del 29%. L’investimento in Commerz al momento vale circa 10,5 miliardi e il suo ritorno è pari a circa il 20%. Orcel insiste sulla bontà del consolidamento, che serve all’Europa. Il governo tedesco e i sindacati ribadiscono il loro “no” alla scalata di Unicredit

Unicredit ha fatto un nuovo passo in avanti in Commerzbank, dove ha convertito ancora i derivati e portato la sua quota e i diritti di voto dal 20 al 26 per cento. Agli attuali prezzi di Borsa la partecipazione vale 10,5 miliardi di euro. Incurante dell'opposizione del governo di Berlino, che non ha mancato di ribadire il suo no, il gruppo guidato da Andrea Orcel ha rafforzato così la presa di primo azionista. Ha specificato di non voler puntare per ora alla gestione della banca, dove intende tuttavia proseguire il percorso per arrivare al 29 per cento. Dopo aver rinunciato all'Ops su Banco Bpm per i paletti messi con il golden power dal governo italiano, Piazza Gae Aulenti, comparsa nel capitale della banca tedesca un anno fa, ha così convertito in azioni altri derivati. Lo aveva già fatto a luglio quando, ottenuto il via libera delle autorità a partire dalla Bce e dall'antitrust tedesca, dal 10 era cresciuta al 20%. Aveva anche preannunciato che avrebbe convertito il restante 9%, "a tempo debito", per salire al 29% dei diritti di voto. E mantenersi sotto la soglia oltre la quale scatta l'obbligo d'Opa. In linea con quelle indicazioni, prima dell'apertura della Borsa, Unicredit ha annunciato di aver portato a circa il 26% la propria partecipazione azionaria in Commerzbank, consolidata nei conti. La restante posizione 'sintetica' “verrà convertita in azioni fisiche - ha aggiunto come aveva fatto a luglio - a tempo debito”. 
La banca italiana, già presente in Germania con Hvb, ha segnalato che “sebbene al momento non intenda chiedere una rappresentanza nel consiglio di amministrazione, continuerà a monitorare attentamente i progressi di Commerzbank nel rafforzamento sostenibile della propria attività e nella creazione di valore”. Finora l'investimento nell'istituto guidato da Bettina Orlopp, “ha superato le metriche finanziarie predefinite, creando così un significativo valore per gli azionisti” e Unicredit si augura che la traiettoria positiva continui. Nel frattempo, l'impatto totale sul coefficiente Cet1 del gruppo di Piazza Gae Aulenti per la partecipazione azionaria pari a circa il 29% è aumentato dai 110 punti base, comunicato in precedenza, a circa 145 punti a causa dell'aumento della quotazione del titolo e della ristrutturazione contestuale della copertura derivata 'collar',  che serve a ridurre la volatilità futura sul conto economico. Il ritorno sull'investimento è stato comunque confermato intorno al 20%.
“Il governo tedesco ha preso atto” delle nuove mosse di Unicredit su Commerzbank, ha osservato un portavoce del ministero delle Finanze che detiene il 12% della banca di Francoforte, della quale è il secondo azionista. “Il nostro atteggiamento non è cambiato. Respingiamo azioni non concordate e ostili e ci riconosciamo nella strategia della indipendenza di Commerzbank”, ha ribadito. A luglio si era espresso direttamente il ministro delle Finanze, Lars Klingbeil: “Ci aspettiamo che Unicredit rinunci al tentativo di acquisizione: noi puntiamo ancora a una Commerzbank autonoma”, aveva detto. Alla fine dello stesso mese era intervenuto Orcel per spiegare che entro la fine dell'anno puntava a convertire tutto il 29% e che il consolidamento di Commerz avrebbe dato una spinta al fatturato annuo e al risultato netto di Unicredit di circa 600-700 milioni di euro. Per il banchiere sia la Germania sia l'Europa hanno bisogno di una banca forte e una integrazione tra i due istituti avrebbe solo effetti positivi. Ma la strada per arrivarci è ancora lunga. Dura la reazione del consiglio d'azienda, espressione dei sindacati tedeschi, che in una lettera ai dipendenti pubblicata dal quotidiano tedesco Handelsblatt definisce Unicredit come “l'azionista singolo più grande e più impopolare di sempre. Indipendentemente da ogni resistenza politica - spiega il capo del consiglio Sascha Uebel - la banca italiana continua così il suo tentativo aggressivo di acquistare Commerzbank” e deve prepararsi a una feroce resistenza da parte dei lavoratori.
 

Autore: ANSA