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Iliad guarda alla Francia e Tim affonda in Borsa
Dopo l’ingresso di Poste nel capitale dell’ex monopolista italiano, il gruppo francese ha spostato l’interesse sulla francese Sfr e l’ad Thomas Reynaud precisa: “I colloqui con Tim si sono interrotti in aprile e non riprenderanno”. Pioggia di vendite a Piazza Affari, dove il titolo perde oltre l’8%. Intanto, Iliad chiude un semestre record sia in Italia sia a livello di gruppo e punta su cloud e IA
Iliad non smette di guardare alle opportunità di un consolidamento nel mercato delle tlc ma non più in Italia: ora nel mirino c'è la Francia, il suo mercato domestico. Dopo il tentativo fallito con Vodafone c'erano stati dei colloqui con Tim e lo stesso ad del gruppo italiano Pietro Labriola aveva aperto all'ipotesi, ma l'ingresso di Poste nel capitale deve aver raffreddato il clima. "Non abbiamo più alcun colloquio con Tim dall'inizio di aprile e non riprenderanno", chiarisce l'ad di Iliad Thomas Reynaud aggiungendo che "queste prospettive sono ormai alle nostre spalle". Chi aveva scommesso su una stagione di M&A ora vende e il titolo in Borsa paga con un tonfo dell'8,7% a 0,41 euro.
Il mercato delle tlc in Europa è comunque in fermento, sul tema è tornato lo stesso Labriola dopo i conti del secondo trimestre ricordando che le fusioni non sono l'unica strada. "Non è l'unica soluzione per rendere il mercato più efficiente. Esiste un livello sub ottimale, si può lavorare su altri fronti in altre modalità come il network sharing. Tim, tanto quanto Iliad, WindTre e Vodafone+Fastweb possono trovare forme di condivisione delle reti, ottenendo risparmi di costo e maggiore efficienza, considerando che i costi maggiori sono rappresentati dai canoni di concessione e dall'energia elettrica. Oggi non ha molto senso avere più reti diverse".
Pur precisando non essere una necessità, Reynaud conferma, dopo mesi di indiscrezioni, di aver avuto "colloqui molto preliminari a giugno" con Sfr. Il miliardario Patrick Drahi starebbe lavorando a uno spezzatino (la società è complessivamente valutata 21 miliardi di euro) tra Iliad, Bouygues e Orange. Anche Blackstone, KKR e Ardian sarebbero interessati e, secondo il Financial Times, avrebbero avviato dei colloqui preliminari. Intanto, Iliad archivia un semestre record in Italia e l'obiettivo, anche in Francia e Polonia, è di crescere ancora puntando su cloud e intelligenza artificiale. Il break even per la controllata guidata da Benedetto Levi è ancora lontano ma la perdita è dimezzata a 53 milioni di euro (117 milioni nel primo semestre 2024) e tutti gli indicatori finanziari sono in crescita. "Innovazione, semplicità e trasparenza continuano a fare la differenza nonostante un contesto competitivo molto sfidante", commenta Levi sottolineando che per il 29° trimestre consecutivo l'operatore è il primo in termini di net-add nel mercato della telefonia mobile. Nel secondo trimestre, si legge in una nota, ha acquisito 287.000 nuovi abbonati mobili netti e 505.000 nel primo semestre. "Sulla base degli ultimi dati Agcom disponibili (fine marzo 2025), stimiamo che la nostra quota di mercato in Italia fosse pari a circa il 15,4% alla fine di giugno". Inoltre, ha acquisito 32.000 nuovi abbonati netti alla fibra nel secondo trimestre, portando la base abbonati totale a 422.000 alla fine di giugno 2025 con una quota di mercato (solo FTTH) pari a circa il 7,2% alla fine del trimestre. I ricavi sono stati pari a 603 milioni (+9,2%), di cui 491 milioni (+6,5%) da servizi; l'EbitdaaL è aumentato del 29,6% a 191 milioni e gli investimenti, esclusi i pagamenti per le frequenze, sono aumentati del 5% a131 milioni di euro. Anche a livello di gruppo è un semestre record con ricavi per 5,086 miliardi (+3,8%), di cui 4,693 miliardi quelli da servizi (+4,3%); un aumento del 10% dell'EbitdaaL a 2,046 miliardi, un aumento del 20% del free cash flow a 1,168 miliardi e 700 milioni di utile contro i 250 del primo semestre 2024.
L'ad Reynaud ricorda che Iliad non è solo tlc ma che sta puntando su cloud e IA. OpCore (la jv con il fondo Infravia) per esempio ha finalizzato la sua prima linea di credito sindacata da 650 milioni di euro, con l'obiettivo di investire in nuovi data center da oltre 100 megawatt in Francia e in altri paesi europei "pronto a cogliere le opportunità di crescita non appena si presenteranno".