Focus On

Ue-Mercosur, accordo fatto
Dopo 25 anni di negoziati è stata raggiunta l’intesa anche sulla spinta dei dazi imposti da Trump. L’accordo avrà impatto su 700 milioni di consumatori e prevede un graduale abbassamento delle tariffe tra le due aree economiche e salvaguardie ad hoc per gli agricoltori europei. Per evitare il veto di alcuni Paesi, Bruxelles ha seguito il “modello cileno”, per cui basta il sì della maggioranza del Consiglio Ue
Dazi quasi a zero, canali preferenziali per export e investimenti, tutele messe nero su bianco per il settore agricolo: sono diversi i punti chiave dell'accordo tra l'Ue e il Mercosur, definito dalla Commissione europea come la maggiore intesa di libero commercio mai siglata. Con il via libera dell'esecutivo comunitario comincia l'iter per la messa in atto dell'accordo: perché sia operativo nel suo complesso servirà la ratifica dei 27, ma per l'attuazione dei termini commerciali basterà - nel frattempo - la maggioranza qualificata dei Paesi membri.
I negoziati tra Ue e Mercosur (il mercato comune che unisce Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay) sono iniziati 25 anni fa. In mezzo sono passati decine di governi e centinaia di dubbi e proteste che, da più parti, hanno preso di mira la potenziale intesa accusandola ora di invadere il mercato europeo di prodotti sudamericani, ora di non tutelare i parametri sanitari e ambientali dell'Unione. Nel 2019 l'accordo sembrava chiuso, ma - complice anche l'ondata del Covid - i negoziati si sono arenati. Nel 2022, con il subentro di Inacio Lula a Jair Bolsonaro in Brasile, il dialogo è ripartito. L'arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca ha infine dato una svolta alle trattative.
I confini dell'intesa Ue-Mercosur sono amplissimi, coinvolgendo Paesi che rappresentano un prodotto interno lordo di circa 20 trilioni di dollari e oltre 700 milioni di consumatori. L'intesa prevede il graduale abbattimento dei dazi sul 90% dei prodotti oggetto di interscambio tra l'Ue e il Mercosur. Per il Sudamerica scatta la liberalizzazione di prodotti come carne bovina, pollame, zucchero, riso, frutta tropicale. Parallelamente, per alcuni prodotti chiave dell'Ue si prevede un percorso a dazi zero. Tariffe che, al momento, sono molto alte: fino al 35% per il vino, al 28% per i formaggi e al 35% sulle automobili. L'intesa, inoltre, prevede un canale preferenziale per le imprese dei due continenti, sull'accesso agli appalti e sulla possibilità di investimenti. Secondo la Commissione l'intesa porterà ad un aumento del 39% dell'export Ue verso i Paesi Mercosur e sosterrà 440mila posti di lavoro in tutta Europa.
L'Ue si è mossa per dissipare i dubbi di chi, come Francia, Italia e Polonia, teme che l'intesa possa essere un colpo per il settore agricolo. L'accordo introduce quote tariffarie ad hoc per alcuni prodotti come la carne bovina - pari a circa l'1,5% del consumo europeo: i dazi saranno solo ridotti, precisamente al 7,5% all'interno della quota. Fuori da quest'ultima, le tariffe saranno tra il 40 e il 50%. Meccanismi simili sono previsti per pollame, zucchero e riso.
Per l'attuazione dell'intesa con il Mercosur la Commissione, consapevole dei possibili veti di alcuni Paesi membri, ha scelto di seguire il cosiddetto modello cileno. Come è accaduto per l'intesa commerciale tra Bruxelles e Santiago, è previsto un accordo commerciale ad interim, per il quale non è necessaria la ratifica dei 27 ma il sì dalla maggioranza qualificata all'interno del Consiglio Ue. Un sì che Palazzo Berlaymont vuole entro la fine dell'anno.