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TECNOLOGIA
16/06/2021

La pandemia spinge il 5G

L’Ericsson Mobility Report prevede una crescita esponenziale della rete di quinta generazione che arriverà al 60% di copertura della popolazione mondiale e a 3,5 miliardi di abbonati entro il 2026. Si tratta della tecnologia mobile più rapidamente adottata di tutti i tempi. Cina e Usa sono più avanti, l’Europa procede ancora a rilento. Il traffico dati crescerà di cinque volte, a 237 exabyte al mese

Il Covid è stato un volano per la tecnologia e sta spingendo anche il 5G. Entro la fine del 2021 gli abbonamenti alle reti di quinta generazione nel mondo saranno oltre 580 milioni, al ritmo di 1 milione di nuove sottoscrizioni al giorno. Cina, Nord America e gli Stati arabi sono primi per numero di abbonati, mentre l'Europa è partita a rilento. E' il quadro che emerge dall'Ericsson Mobility Report, arrivato alla ventesima edizione. “Siamo entrati in una nuova fase del 5G, imprese e società si stanno preparando ad un mondo post-pandemico, con la digitalizzazione supportata dal 5G che giocherà un ruolo fondamentale”, spiega Fredrik Jejdling, Executive Vice President e Head of Networks di Ericsson. Durante il primo trimestre 2021, gli abbonamenti alle reti di quinta generazione associati ad un dispositivo con a bordo il 5G sono cresciuti di 70 milioni e si prevede, appunto, raggiungano i 580 milioni entro fine anno. Secondo il rapporto, il 5G diventerà la generazione 'mobile' più rapidamente adottata di tutti i tempi, con 3,5 miliardi di sottoscrizioni e una copertura del 60% della popolazione mondiale prevista entro la fine del 2026. In pratica, le reti di quinta generazione dovrebbero superare il traguardo del primo miliardo di abbonamenti due anni prima rispetto a quanto fatto dal 4G LTE.
Questo sarà possibile grazie alla crescente accessibilità dei dispositivi commerciali (più di 300 modelli di smartphone 5G sono infatti già stati annunciati o lanciati) e anche grazie al traino di Paesi come la Cina. Il ritmo di adozione del 5G, infatti, varia molto da regione a regione: l'Europa, ad esempio, è partita più lentamente e paga un ritardo rispetto a Paesi come Cina, Stati Uniti, Corea, Giappone e i cosiddetti mercati del Consiglio di Cooperazione del Golfo, cioè Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Oman e Qatar.
Più in generale, dal rapporto di Ericsson emergono anche altre osservazioni come la crescita esponenziale del traffico dati. Continua ad aumentare di anno in anno e si prevede che salirà di circa cinque volte raggiungendo nel 2026 i 237 exabyte al mese (1 exabyte corrisponde a 1 miliardo di gigabyte). Gli smartphone, che attualmente veicolano il 95% di questo traffico, stanno consumando la maggior quantità di dati mai registrata. In media ogni utente consuma 10GB al mese e si prevede che raggiunga i 35GB entro la fine del 2026. 
 

Autore: ANSA