Focus On
“In 18 mesi tutti fuori dalla crisi”
Si respira aria di grande ottimismo perché per effetto della pandemia c’è stata una forte accelerazione e la produttività è salita ben oltre le attese, a un ritmo doppio rispetto alla crisi finanziaria del 2008. La presidente Ursula von der Leyen sottolinea che i numeri “stanno andando sempre meglio”, per merito dei vaccini e delle misure di sostegno senza precedenti
L'Europa procede spedita sulla strada della ripresa e tra diciotto mesi tutti gli Stati membri saranno fuori dalla crisi. Ne è convinta la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, confortata da dati sempre migliori, come il sentimento economico che continua a salire, toccando il punto più alto da 21 anni. La presidente della Bce Christine Lagarde, che già qualche giorno fa ha previsto il Pil tornare ai livelli pre-pandemici nel primo trimestre 2022, spiega il perché di tanto ottimismo: la produttività è salita più delle attese e ad un passo doppio rispetto alla crisi precedente.
Aprendo il Brussels economic forum, l'evento annuale con cui la Commissione europea tira le fila dell'anno economico prima della pausa estiva, von der Leyen ha ricordato gli ultimi dati: “Le previsioni economiche di primavera vedevano una crescita di 4,2% quest'anno e 4,4 nel 2022. I numeri vanno sempre meglio ed entro 18 mesi da oggi tutti e 27 i Paesi membri si saranno ripresi dalla crisi. Nessuno se lo aspettava pochi mesi fa”. Il merito, ha spiegato, è dei vaccini e delle misure economiche senza precedenti, come il Next Generation EU, i cui fondi cominceranno ad arrivare da luglio anche grazie al grande successo del bond europeo piazzato la scorsa settimana e sottoscritto sette volte oltre l'offerta. Segno che in molti sono disposti a scommettere sulla ripresa europea.
Non è solo l'entusiasmo per un sostegno senza precedenti, ma anche merito di un rimbalzo pure senza precedenti. La presidente della Bce spiega che “la pandemia ha accelerato i trend in corso ad un passo che mai avremmo immaginato e, se capitalizziamo questo momento, la crescita della produttività del lavoro può accelerare dell’1% all'anno entro il 2024, più del doppio raggiunto dopo la grande crisi finanziaria”. Questo significa che “nel 2022 ci sono possibilità per la nostra economia che nel 2019 sarebbero sembrate lontane almeno un decennio. L'Europa da tanto voleva diventare più sostenibile e produttiva, e ora ha la vera opportunità di farlo”, ha aggiunto.
Anche se la situazione va meglio della aspettative, il commissario all'economia Paolo Gentiloni ha assicurato che il sostegno all'economia proseguirà. Magari “più selettivo se la situazione va bene”, anche perché bisogna “allo stesso tempo essere cauti nelle politiche di bilancio”. Soprattutto, però, quest'anno deve servire per “rivedere le regole del Patto per renderle più realistiche”. Il commissario ha spiegato che bisogna adattare le regole a questa nuova situazione in cui i debiti sono quasi tutti sopra il 100%. “Ci servono regole applicabili e utili alla transizione, trovare un consenso non sarà facile, ma la resilienza si costruisce anche se hai fiducia nelle regole comuni, se non ce l'hai è a rischio”, ha aggiunto. Gentiloni riaprirà il dibattito sulla revisione verso fine anno, ma nel frattempo c'è già almeno un'idea sulla direzione da prendere: dovranno aiutare gli investimenti pubblici perché solo così si riescono a catalizzare anche quelli privati.