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REDDITO FISSO
12/10/2021

E’ record per il primo “green bond” Ue

La prima emissione da 12 miliardi di euro legata al Recovery fund e volta a finanziare  gli investimenti a favore dell’ambiente e del clima ha raccolto una domanda record: 135 miliardi di euro, oltre 11 volte l’offerta. Il bond, che ha una durata di 15 anni, è solo il primo di una serie volta a raccogliere fino a 250 miliardi di euro. Il rendimento si è attestato allo 0,453%

Un debutto trionfale. Il primo green bond targato Unione europea per alimentare la ripresa delle economie piegate dal Covid e finanziare la transizione verde del Vecchio Continente sbanca e fa festeggiare Bruxelles, premiando i suoi primi passi per diventare il più grande emittente di debito sostenibile al mondo. La domanda degli investitori per il bond a 15 anni, con scadenza 4 febbraio 2037, ha raggiunto la cifra monstre di 135 miliardi di euro, mai toccata prima in un'emissione di obbligazioni verdi. Oltre 11 volte superiore ai 12 miliardi complessivi dell'offerta. Una vendita che ha eclissato, seppur di poco, anche il debutto record del green bond sovrano da 10 miliardi di sterline del Regno Unito del mese scorso.
La maxi-emissione verde, guidata per conto della Ue da BofA, Credit Agricole, Deutsche Bank, Nomura e TD Securities, è soltanto la prima di un programma attraverso il quale palazzo Berlaymont punta a raccogliere 250 miliardi di euro entro il 2026, circa un terzo del Next Generation Eu. I proventi saranno trasferiti agli Stati membri che potranno spenderli per dare concretezza ai progetti a favore di ambiente e clima messi a punto nei loro piani di ripresa e resilienza, tutti dedicati almeno per il 37% alla transizione verde. I governi avranno poi l'obbligo di giustificare le loro spese a Bruxelles. Anche perché, ha sottolineato il commissario Ue per il Bilancio, Johannes Hahn, “è estremamente importante mostrare chiaramente agli investitori che i loro fondi saranno utilizzati per finanziare una ripresa europea sostenibile”, puntando al tempo stesso a debellare il 'greenwashing'. Quel che è certo sulle regole di spesa è che il quadro adottato a inizio settembre dalla Ue assicura che i green bond non vadano a finanziare misure legate al gas o al nucleare. Per l'etichettatura o meno delle due fonti come attività di transizione verdi bisognerà attendere la versione finale della tassonomia, il cui tavolo è ancora aperto in queste settimane.
La corsa a sottoscrivere l'obbligazione verde Ue ha coinvolto perlopiù gli investitori dal Regno Unito (29%), il 4% dal resto del mondo e il 3% dall'Asia. E il successo pieno del green bond inaugurale - il cui rendimento è stato fissato allo 0,453% - arriva a confermare le ottime prestazioni delle obbligazioni Sure, il precedente programma Ue per finanziare la cassa integrazione dei 27 Stati membri, aggiungendosi alle emissioni di eurobond del Next Generation Eu partite a giugno, che fin qui hanno consentito alla Ue di raccogliere 68,5 miliardi di euro. Con l'obiettivo di arrivare a 80 miliardi entro l'anno. 
 

Autore: ANSA