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BOLLA IMMOBILIARE CINESE
09/12/2021

Minimi record in Borsa per Evergrande

Il gruppo immobiliare in crisi affonda ai minimi storici alla Borsa di Hong Kong in seguito al mancato pagamento di una cedola offshore da 82,5 milioni. Prende corpo l’ipotesi di un riassetto del gruppo accompagnato da una ristrutturazione complessiva del debito. Intanto, il governo del Guandong estende la sua supervisione sul gruppo. Sospesi in Borsa anche i titoli del gruppo Kasia

Evergrande affonda alla Borsa di Hong Kong di un altro 5,46%, toccando minimi storici mai registrati dalla quotazione del 2009, a 1,73 dollari di Hong Kong, a causa della nuove incertezze che pendono sul secondo sviluppatore immobiliare cinese alle prese con un fardello di oltre 300 miliardi di dollari di debiti. La società ha mancato il pagamento di una cedola offshore per 82,5 milioni, in scadenza al termine dei 30 giorni di tolleranza, spalancando le porte al default, in un scenario che esclude - allo stato - un intervento diretto del governo di Pechino. L'opzione più ragionevole, secondo gli analisti, è un riassetto del gruppo, i cui contorni sono difficili da definire, e una ristrutturazione del debito capace di includere anche la componente offshore. Evergrande ha istituito un comitato per la gestione dei rischi guidato dal suo presidente e fondatore Xu Jiayin, secondo un documento depositato alla Borsa di Hong Kong. Il board del colosso di immobiliare ha varato l'iniziativa per contenere ed eliminare i rischi in base alle "sfide operative attuali e finanziarie della società".
Il governo del Guangdong, la ricca provincia dove la compagnia ha la sua sede legale, ha esteso la sua supervisione promettendo l'invio di un team specializzato per la valutazione dei rischi. Il settore immobiliare cinese comincia ad accusare oramai più criticità: Kasia, altro sviluppatore in crisi, ha sospeso le contrattazioni sui suoi titoli a Hong Kong "in attesa della diffusione di un annuncio contenente informazioni privilegiate", ha chiarito una comunicazione di Borsa. Tutto lascia prevedere che lo stress in corso, malgrado gli interventi della Banca centrale cinese a favore della liquidità, rallenterà la crescita economica del Paese nel 2022. Il libro blu annuale sull'economia dell'Accademia cinese delle scienze sociali (CASS), un importante gruppo di esperti del governo centrale, ha stimato per la seconda economia del pianeta un'espansione dell'8% per il 2021 e una previsione del 5,3% per il 2022, con un tasso di crescita medio annuo nel periodo 2020-22 al 5,2%. Il think tank ha consigliato alle autorità di fissare un obiettivo di crescita per il 2022 inferiore a quello del 2021 (che era "superiore al 6%"), considerando i crescenti venti contrari generati dalla crisi immobiliare, dall'indebolimento delle esportazioni e dai lockdown mirati per frenare i focolai di Covid-19 che pesano sui consumi. Il suggerimento è anche quello di favorire un atterraggio morbido per il settore immobiliare al fine di evitare i fallimenti nelle grandi città e, di riflesso, una brusca caduta dei prezzi delle case. 

Autore: ANSA