Focus On

INTERNET
22/09/2021

Musk lancia Starlink, la connessione satellitare

A ottobre potrebbe diventare pienamente operativo il nuovo progetto del patron di Tesla e SpaceX: un network satellitare che porterà la connessione in ogni punto del pianeta, anche in pieno oceano. 
Starlink conta già su una rete di 1.700 satelliti e punta ad arrivare a 12mila. Anche Amazon, OneWeb e i cinesi vogliono creare dei loro network: sempre più alto il rischio di sovraffollamento

Dopo la corsa allo spazio è corsa alle telecomunicazioni spaziali. A ottobre potrebbe diventare pienamente operativo Starlink, il servizio internet satellitare di SpaceX, la società aerospaziale di Elon Musk. Già testato in alcuni Paesi, il servizio consente una connessione ad alta velocità senza passare per infrastrutture terrestri e ha l'obiettivo di servire le aree più remote e non coperte da connessione del pianeta. Alla connettività Internet satellitare stanno lavorando anche Amazon, OneWeb e la Cina. Con un potenziale rischio di affollamento e inquinamento dell'orbita. Starlink è una costellazione di satelliti per l'accesso a Internet che ha iniziato il suo percorso nel 2015 e ora conta 1.740 satelliti: il progetto finale ne prevede complessivamente 12.000. Consente l'accesso a Internet da un luogo non servito da reti terrestri (anche in mare, nel deserto, in aperta campagna) o a velocità ridotta per l'assenza di fibra ottica o per la distanza dalle centrali di telecomunicazione.
Fino ad ora il servizio è stato testato in alcune zone di Stati Uniti, Canada, Regno Unito ed Europa (da febbraio 2021 è possibile preordinare il kit di connessione ad internet anche in Italia) e SpaceX pensa di entrare in una fase pienamente operativa da ottobre. A dare l'annuncio è stato lo stesso Elon Musk su Twitter, rispondendo a una domanda precisa di un utente. Le espansioni finora pianificate sono Messico e Giappone, ma SpaceX ha registrato filiali nelle Filippine e in Sud Africa. A maggio la società ha anche annunciato una collaborazione con Google: in base all'accordo le stazioni dei suoi satelliti Starlink saranno integrate con i centri dati dell'azienda per facilitare l'accesso al cloud e a internet.
L'iniziativa di Elon Musk non è l'unica. A puntare su Internet satellitare anche Amazon attraverso la sussidiaria Kuiper, servizio analogo a Starlink, che ad agosto ha intentato una causa contro SpaceX (rivale anche nella corsa al turismo spaziale) legata al presunto non rispetto delle regole da parte dell'azienda di Musk. E c'è anche OneWeb, azienda con sede a Londra che punta a realizzare servizi di connessioni internet satellitari in tutto il pianeta in diretta concorrenza con Starlink (al momento ha in orbita 288 satelliti). Anche la Cina si prepara a realizzare la propria rete internet satellitare, China StarNet: ad agosto ha lanciato i primi 2 satelliti dimostrativi. Il futuro di Starlink e dell'Internet stallitare passerà inevitabilmente per l'installazione di un numero maggiore di satelliti che permetteranno di avere una copertura più capillare per tutto il pianeta. Per questo molti esperti hanno lanciato un allarme sul sovraffollamento orbitale e il rischio di inquinamento da detriti. La stessa Agenzia spaziale europea sta studiando varie strategie, tra cui la prima missione di rimozione di un detrito spaziale in orbita prevista per il 2025.
Anche l'Unione astronomica internazionale ha avviato un'indagine sulle possibili conseguenze di questo sovraffollamento che ostacola anche le osservazioni. A questi dubbi SpaceX ha risposto che la zona orbitale scelta per i suoi satelliti si trova ad un'altitudine inferiore rispetto a quella critica per i detriti e che è stato studiato un rivestimento sperimentale per renderli meno riflettenti e quindi meno visibili alle osservazioni astronomiche da terra. 
 

Autore: ANSA