Focus On

RISIKO BANCARIO
25/05/2021

Unipol muove sulla Popolare di Sondrio

Con un blitz, il gruppo bolognese si prepara a diventare primo azionista dell’istituto valtellinese con una quota del 9,5%, superando così il fondo Amber. Unipol sostiene di voler “contribuire ai piani di sviluppo della banca”, che è suo partner bancassicurativo, ma la mossa sembra preludere a una futura aggregazione Bper-Sondrio, di cui Unipol sarebbe socio forte e partner industriale

Nuovo zampata di Unipol nel sistema bancario italiano, di cui la compagnia bolognese si candida ad essere uno dei registi del consolidamento. La controllata UnipolSai ha annunciato l'avvio di un'operazione di reverse accelerated book building, affidata ad Equita Sim, con l'obiettivo di rastrellare 30 milioni di azioni della Banca Popolare di Sondrio, pari al 6,62%, del capitale. In caso di chiusura positiva dell'operazione, per la quale Unipol si è detta disposta a pagare un premio sulle quotazioni di Borsa compreso tra il 2 e il 4%, UnipolSai, che già dispone del 2,9% dell'istituto valtellinese dopo averne acquistato un altro 1% nelle ultime settimane senza dare troppo nell'occhio, salirebbe al 9,5%, diventandone il primo azionista davanti al fondo Amber. Sul piatto il gruppo guidato da Carlo Cimbri è disposto a mettere fino a 125 milioni di euro. “L'operazione si inquadra nella strategia di UnipolSai finalizzata a contribuire ai piani di sviluppo della banca, partner industriale del gruppo Unipol dal 2010 nel comparto della bancassicurazione Danni e Vita”, ha spiegato Unipol, ricordando gli accordi di bancassurance con la Sondrio. Ma non sfugge a nessuno che Cimbri 'ha già una banca', per riesumare la celebre espressione con cui nel 2005, l'allora segretario dei Ds Piero Fassino commentò con Giovanni Consorte la scalata a Bnl di Unipol, in tempi in cui l'appartenenza all'area della finanza rossa era ancora un marchio distintivo del gruppo di Via Stalingrado.
La compagnia bolognese è infatti da alcuni anni il primo azionista di Bper, di cui detiene il 19% del capitale, e di cui controlla, dalla scorsa primavera, la maggioranza relativa del consiglio, avendo nominato sette dei quindici consiglieri, tra cui l'amministratore delegato Piero Montani e la presidente Flavia Mazzarella. Anche in quel caso Unipol si è mossa per gradi e anche in quel caso Bper era un distributore di polizze della compagnia bolognese. E' chiaro che il blitz, con il quale Unipol 'marca' il territorio in vista del risiko lanciando un segnale ad eventuali potenziali pretendenti alla Sondrio (il cui titolo è salito molto nelle ultime settimane tra volumi importanti), rilancia con forza l'ipotesi di una futura aggregazione tra Bper e Bps, di cui la compagnia si candida ad essere socio forte e partner industriale. E allo stesso modo conferma i segnali di raffreddamento con il Banco Bpm, il cui amministratore delegato, Giuseppe Castagna, puntava molto su delle possibili nozze con Modena per sfuggire al rischio di essere inglobato da Unicredit.
La mossa di Unipol arriva mentre a Sondrio si attende la sentenza del Consiglio di Stato che dovrebbe mettere la parola fine allo status di popolare dell'ultima cooperativa che ha resistito alla riforma Renzi. Se così sarà, la trasformazione avverrà entro la fine dell'anno e a quel punto Unipol, che per salire oltre il 10% avrà bisogno dell'autorizzazione della vigilanza, potrà far sentire tutto il suo peso. 

Autore: ANSA