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MERCATI
18/06/2021

Borse giù su timore tassi

E’ bastata la dichiarazione del presidente della Fed di St. Louis per scatenare le vendite a Wall Street, amplificate anche dalle scadenze tecniche, le famose “tre streghe”. Per l’oro è stata la peggior settimana del mese e l’Europa ha chiuso in pesante rosso: giù i petroliferi, nonostante la crescita del prezzo del greggio, e giù anche banche, auto e semiconduttori. Bene solo il lusso, Lvmh da record

Le date sono in apparenza lontane, ma le prospettive della Fed di stringere le maglie sui tassi hanno spaventato i mercati: non solo Wall Street, ma anche quelli europei. Le prospettive dichiarate dalla Federal Reserve dopo la riunione del Fomc, l'organismo che si occupa di mercati e politica monetaria, ovvero di agire prima del 2023, secondo gli analisti, avevano già contribuito a incrinare la fiducia degli investitori negli Usa. Nella seduta di fine settimana, poi, si è aggiunta la dichiarazione del presidente della Fed di St. Louis, James Bullard, con l'ipotesi di iniziare già a fine 2022. A Wall Street, complici le scadenze tecniche del primo venerdì di ogni trimestre, ovvero quelle dei future sugli indici, più quelle delle opzioni sugli indici azionari e sulle azioni (le famose “tre streghe”), tutti i principali mercati ne hanno patito. Fatto è che la Fed, come conseguenza della crescente inflazione basata sulla ripresa economica, ha visto gli analisti consigliare di mettere in campo il temuto tapering, cioè la decisione di rallentare il ritmo degli acquisti di asset con tempi ben più stretti di quelli che gli investitori auspicavano, sostanzialmente un anno in anticipo. E a poco sono servite le rassicurazioni del presidente della Fed, Jerome Powel, che due giorni prima aveva garantito un ampio preavviso prima di procedere. La ripresa Usa intanto ha rafforzato il dollaro, con l'euro che veniva scambiato a 1,18. Peggior settimana del mese per l’oro, in calo a 1.791 dollari l'oncia.
In Europa le peggiori sono state Londra  e Milano (-1,9% entrambe), seguite da Madrid (-1,8%), Francoforte (-1,7%) e Parigi (-1,4%). L'indice d'area, Stoxx 600, ha ceduto quasi l'1,6%, sotto il peso soprattutto di energia e finanza, ma nessun comparto ha veramente brillato. Tra i titoli che hanno patito di più nel Vecchio continente ci sono stati i petroliferi, nonostante il greggio in rialzo (+0,6%) a 71,5 dollari al barile. Altrettanto male le banche, le auto, e i semiconduttori, da Stm  e Infineon (-4,4%) a Asml (-4,3%), con le speculazioni sulle materie prime che hanno portato anche a chiudere alcuni stabilimenti auto in Belgio per la carenza di microchip proprio in questi giorni. A salvarsi in parte è stato il lusso, con performance come quelle del colosso francese Lvmh (-0,9%), che in giornata ha toccato un nuovo record storico a 698,5 euro. 
 

Autore: ANSA