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ACQUISIZIONI
09/03/2021

Ion lancia l’Opa: Cerved vola in Borsa

L’obiettivo di Andrea Pignataro è il delisting del titolo e l’integrazione della storica società dei dati nel suo gruppo fintech. Assieme a Ion nell’operazione c’è anche il fondo Fsi guidato da Maurizio Tamagnini. Il prezzo d’offerta è di 9,5 euro per azione per un esborso massimo di 1,85 miliardi di euro, con un premio del 35% sulla chiusura precedente e del 43% sulla media degli ultimi sei mesi

Ion Capital di Andrea Pignataro, fresca dell'acquisizione della società di software delle banche Cedacri, lancia un'opa su Cerved a 9,5 euro per azione, un prezzo al quale il titolo si adegua immediatamente e addirittura lo supera, con un balzo a Piazza Affari del 19,9% a 9,61. Obiettivo dichiarato dell’Opa è quello di togliere dal listino la società di dati e integrarla nel gruppo del finanziere attivo nel fintech, dove ha inanellato una serie di acquisizioni facendo base fra Londra e Dublino e ha quotato sul Nasdaq la spac ScIon Tech Growth. Ad affiancare Pignataro, come avvenuto per Cedacri (e forse anche per evitare in questo caso problemi di golden power), c'è il fondo Fsi guidato da Maurizio Tamagnini, che fornisce 150 milioni in un'operazione che vale nel complesso 1,85 miliardi di euro. A tanto ammonta il valore massimo dell'offerta pubblica d'acquisto volontaria lanciata dalla srl Castor sul 100% del capitale di Cerved. II prezzo di 9,5 euro offre un premio del 34,9% rispetto all’ultimo prezzo fatto segnare dal titolo prima del lancio dell’offerta e del 43% sulla media dei prezzi degli ultimi 12 mesi. Già lunedì 8 marzo il titolo aveva peraltro fatto un balzo del 14,8% portandosi a 8 euro, sui massimi da oltre un anno, all'indomani della conferma da parte di Cerved di trattative in corso con fondi di private equity per la vendita soltanto della divisione credit management, ossia la gestione crediti, npl in testa.
Ion, a sorpresa,  si è mossa con un'Opa sull'intera società attiva anche nei settori credit information  e marketing solution. Cerved è a tutti gli effetti una public company. Dopo la quotazione in Borsa nel 2014 e la definitiva uscita dal capitale nel 2015 del socio che l'aveva portata a Piazza Affari, il private equity Cvc, oggi ha come maggiori azionisti i fondi di asset management Wellington (al 5%) e Massachusetts Financial Services (al 4,1%), seguiti da Kayne Anderson Rudnick  (al 3%) e con la stessa quota da nomi italiani, la srl Servizi Cgn e il gruppo Mutuionline. Pignataro, manager 51 enne nato a Bologna, ha fatto sapere di voler sostenere l'attuale piano industriale di Cerved facendo leva sull'esperienza che vanta nei settori dei software e dell'analisi di dati. Per spingere la crescita non esclude in futuro operazioni straordinarie o di riorganizzazione societaria, oltre che la fusione di Cerved in una della società della lunga catena di diritto irlandese che riporta a Ion Capital.
Castor, il veicolo italiano messo in campo per l'Opa, è detenuto da Castor Bidco Holdings, a sua volta in mano a Bidco Parent che fa capo a Ferm Ion Investment Group, controllata da Ion Capital Partners. Quest'ultima per il 10% è in mano a Gic Private, il fondo sovrano di Singapore e per il 4 ,25% da altri investitori, mentre il resto di Ion Capital è di Pignataro.
 

Autore: ANSA