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PIAZZA AFFARI
12/04/2021

“Stop alla trasparenza rafforzata”

La Consob ha deciso il ritorno alla normalità pre-covid, dopo un anno di norme in funzione anti-scalata volte a prevenire attacchi selvaggi alle società quotate in una fase di forte turbolenza dei mercati. Da mercoledì 14 aprile, quindi, occorrerà comunicare il superamento del 5% (e non più del 3%) nelle società a bassa capitalizzazione e del 3% (anziché l’1%) in quelle più grandi

Passato il crollo e soprattutto la turbolenza della Borsa causata dalla prima ondata della pandemia da Covid 19, in Piazza Affari si torna alla normale soglia degli obblighi di trasparenza nell'azionariato. Lo ha deciso la Consob, che un anno fa era intervenuta anche alla luce del rischio di scalate 'selvagge', favorite da quel momento di eccezionale nervosismo dei mercati. La Commissione di controllo sulla Borsa e sulle società ha infatti disposto a partire da mercoledì 14 aprile la fine del regime di trasparenza rafforzata sulla comunicazione delle partecipazioni rilevanti nelle società quotate ad azionariato diffuso. Il 9 aprile del 2020, grazie anche ai poteri che le furono conferiti col 'decreto imprese', il provvedimento Consob aumentò il numero delle aziende, da 48 a 104, quasi la metà dell'intero listino, per cui vi è l'obbligo per gli investitori di comunicare le quote detenute, che scesero dal 3 all'1% per le grandi società e dal 5 al 3% per quelle di minore dimensione.
Un provvedimento rinnovato ogni tre mesi, mentre ora torna in vigore la sola normativa ordinaria. L'obbligo di comunicazione delle variazioni delle partecipazioni rilevanti detenute nelle società italiane quotate in Borsa scatta quindi di nuovo al superamento della soglia del 3% per le imprese a capitalizzazione medio-alta e al superamento della soglia del 5% per quelle a bassa capitalizzazione. Restano invariati gli obblighi relativi al superamento delle soglie successive. Quanto alla trasparenza sulle dichiarazioni degli obiettivi investimento, da mercoledì 14 l'obbligo di comunicazione scatta al superamento della soglia del 10% dell'azionariato e non più della soglia del 5%.
 

Autore: ANSA