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RECOVERY PLAN
04/02/2021

Con Draghi cambia il focus

I fondi andranno spesi con “saggezza e intelligenza” ha già spiegato l’ex presidente della Bce incaricato della formazione del nuovo governo. L’idea è quella di riportare il piano lungo i binari europei, che prevedono investimenti soprattutto nei settori strategici, capaci di alimentare una crescita di lungo periodo e che diano opportunità nuove alle giovani generazioni 

Il piano italiano per utilizzare al meglio i fondi del 'recovery fund' è in cima alle priorità di Mario Draghi già prima della formazione del governo: è lo stesso premier designato a spiegare che quei fondi dovranno essere spesi 'con saggezza e intelligenza' perché questo favorirebbe il processo di integrazione politica europea, mentre se l'Italia 'deluderà' i partner, il risultato sarebbe un rallentamento di tale processo politico, oltre che uno scacco economico. Parole - che Draghi avrebbe pronunciato ai gruppi parlamentari durante le consultazioni - accompagnate alla premessa di voler 'anzitutto ascoltare'. Ma che rappresentano già una direzione ben chiara, e un capovolgimento del dibattito finora tutto incentrato sui vantaggi 'italiani' di quei 200 miliardi. C'è infatti il richiamo a intendere il 'Next Generation Eu' come un progetto per l'integrazione europea. Di più: Draghi avrebbe espresso ai suoi interlocutori anche la convinzione che occorra non solo dare ristori alle categorie colpite dagli effetti della pandemia, ma anche pensare a investimenti in settori che diano 'opportunità di crescita' e quindi anche di lavoro. E che quegli investimenti devono mettere al centro le giovani generazioni, per offrire loro nuove opportunità.
E' la stessa Bce, nel suo Bollettino economico, a richiamare i Paesi a fare scelte oculate, veicolando investimenti “verso una spesa produttiva fortemente necessaria, attuando al contempo riforme a sostegno della produttività che siano coerenti con le raccomandazioni specifiche per Paese”. In che cosa si tradurrà tutto ciò nel concreto 'recovery and resilience plan' che porterà la firma di Draghi è presto per dirlo. Ma di certo l'accento sarà, appunto, sulla 'next generation': più investimenti e meno sussidi e incentivi. Spazio a infrastrutture digitali, e competenze digitali nel lavoro, nella scuola, università, ricerca. Forte spinta a recuperare i gap dell'Italia nei tassi di partecipazione scolastica, universitaria, lavorativa (specie per le donne). Un prendere molto sul serio i i requisiti 'green' del Ngeu a spendere risorse ingenti nella “transizione verde”: perché, come ricorda proprio la Bce, gli investimenti devono essere coerenti con le raccomandazioni Ue all'Italia che chiedono di “concentrare gli investimenti sulla transizione verde e digitale”. Le stesse raccomandazioni invitano a “rafforzare la resilienza e la capacità del sistema sanitario”: che Draghi decida o meno di attingere al 'Mes sanitario', il suo piano dovrebbe investire con decisione in una sanità più robusta e preparata a una pandemia, ad esempio realizzando un sistema integrato a livello nazionale con database condivisi. E ancora, il documento Ue chiede di affrontare di petto la semplificazione della pa e della burocrazia e rendere più efficiente la giustizia civile: serve non solo per la crescita futura, ma anche per poter realizzare velocemente i progetti di investimento immediati. Basti pensare che il presidente dell'Ance Gabriele Buia, in un'audizione parlamentare sul recovery, ha ricordato ad esempio che “con le regole e il modello decisionale attualmente in vigore, meno del 50% del Piano potrà essere realizzato” e fatto presente che al settore delle costruzioni “vengono destinate circa la metà delle risorse complessive previste da Piano”.
Scelte che Draghi, come nel suo stile di governo, farà in senso inequivocabile, dopo aver ascoltato tutti. Ma il primo nodo da sciogliere del suo 'recovery', prima ancora che i contenuti, sarà proprio la governance - fra modello francese che l'affida al ministero dell'Economia, ipotesi di una task force o di una gestione più decentrata. Tema tanto divisivo per il precedente esecutivo, quanto fondamentale per spendere bene quei soldi. 

Autore: ANSA