Focus On

ECONOMIA ITALIANA
23/04/2021

S&P conferma il rating: con i vaccini si riparte

L’agenzia statunitense prevede un’accelerazione della crescita nella seconda parte dell’anno e stima un Pil in crescita del 4,7% nel 2021 e del 4,2% nel 2022. Stabili il rating (BBB) e l’outlook sul Paese, che vede crescere il rapporto debito/Pil al 149% e il deficit all’11,6%. Unico rischio a lungo termine è il basso potenziale di crescita determinato anche dalla stagnazione della produttività

La ripresa economica italiana accelera nella seconda parte dell'anno grazie al piano di vaccinazioni: il Pil dovrebbe così chiudere il 2021 in crescita del 4,7%, nonostante le restrizioni imposte agli inizi di aprile per contenere l'aumento dei casi di Covid. E la corsa dovrebbe continuare nel 2022 con un incremento del Pil nell’ordine del 4,2%. Sono le previsioni di S&P, che stima un rapporto debito/Pil in aumento quest'anno al 149%, “prima di stabilizzarsi a circa il 147% nel 2022”. Il deficit è invece previsto all'11,6%. Confermando il rating BBB per l'Italia e l'outlook stabile, S&P spiega come le sue previsioni di crescita sono “conservative” perché riflettono l'ipotesi che il governo assorba solo il 50% dei fondi europei disponibili con un ritardo di sei mesi. Nello scattare la fotografia dell'Italia, l'agenzia di rating osserva come il rischio di lungo termine per la sostenibilità del debito dell'Italia resti “il basso potenziale di crescita” insieme alla “stagnazione della produttiva del lavoro nell'ultimo decennio”. In ogni caso, anche se il debito continua a salire, le spese per gli interessi continuano a calare grazie alle misure della Bce.
“E' ancora troppo presto per trarre chiare conclusioni sull'influenza della pandemia sulla struttura economica dell'Italia”, aggiunge S&P notando come il Covid sembra comunque aver dato una spinta alla digitalizzazione. “Il governo Draghi propone di investire” parte dei fondi europei per “digitalizzare i servizi pubblici, le piccole e medie imprese, la banda larga, il 5G e le infrastrutture satellitari”. S&P spiega che potrebbe tagliare il rating nel caso in cui la crescita economica non si materializzasse o se gli Stati europei bloccassero i trasferimenti previsti in base al programma Next Generation EU. “Potremmo alzare il rating se la performance dell'economia italiana sarà migliore delle attuali stime, per esempio tramite l'implementazione di riforme strutturali pro-crescita e di bilancio, e l'uso efficace” delle risorse europee. 
 

Autore: ANSA