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CRIPTOVALUTE
11/01/2021

Il bitcoin vola oltre quota 30mila

A dicembre la regina delle valute basate sulla blockchain ha accelerato la corsa mettendo a segno un guadagno del 50% e ha superato in capitalizzazione anche Berkshire Hathaway di Warren Buffet con oltre 540 miliardi di dollari. A spingere la criptovaluta al rialzo è anche la debolezza del dollaro, ma si moltiplicano gli inviti alla cautela, anche alla luce dei crolli sperimentati in passato

Il bitcoin sfonda anche quota 30 mila dollari. La più nota delle criptovalute continua la sua corsa con un guadagno di quasi l'11% solo nella seduta odierna a metà giornata, quando ha superato i 32 mila dollari. A spingere il Bitcoin contribuisce la debolezza del dollaro e, soprattutto, l'incertezza del momento: facendo lievitare di giorno in giorno la capitalizzazione complessiva, che già a fine dicembre aveva superato di un bel po' i 500 miliardi di dollari – più di colossi come Mastercard, Visa e Walmart – ormai con l'anno nuovo ha dribblato anche il gigante Berkshire Hathaway di Warren Buffet, superando i 540 miliardi. La corsa della criptovaluta era ricominciata in autunno, ma non con questi ritmi: poco sotto i 13 mila dollari alla fine di ottobre, la quotazione aveva superato la soglia psicologica dei 20mila a fine novembre. Poi l'accelerazione, con un guadagno del 50% nel solo mese di dicembre. Eppure, nel marzo scorso, con il crollo di Wall Street per l'allarme pandemico, anche il bitcoin era precipitato, scendendo fino a 6.000 dollari, poiché considerato poco attendibile come bene rifugio. Un altro crollo si era registrato l'anno precedente, sempre a marzo, quando il bitcoin era sceso sotto la soglia dei 4.000 dollari, l'80% in meno rispetto al picco di 19.800 dollari di dicembre 2017. Ora, invece, secondo analisti di settore, la corsa potrebbe proseguire ben oltre, raggiungendo nel 2021 anche quota 100 mila dollari.
La valuta "sarà sulla strada dei 50.000 dollari probabilmente nel primo trimestre del 2021", afferma Antoni Trenchev, amministratore delegato partner e co-fondatore di Nexo a Londra, che si autodefinisce il più grande prestatore di criptovalute al mondo, citato dall'Agenzia Bloomberg. Ma, se i fautori delle criptovalute stimano la capacità di resilienza sul mercato del bitcoin, in molti invocano la cautela. Non solo per la volatilità già dimostrata più volte in passato, ma anche per l'incognita delle regole e la necessità di una regolamentazione della galassia delle valute digitali che prima o poi dovrà arrivare e che potrebbe provocare una brusca inversione di tendenza nei prezzi. Nel 2017, appunto, la volata fino a quota 19.800 dollari è stata seguita da un crollo dell'83%, con le quotazioni che sono rimaste depresse per oltre un anno. 

Autore: ANSA