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CRISI DI GOVERNO
03/02/2021

I mercati brindano all’incarico a Draghi

Piazza Affari arriva a guadagnare quasi il 3% e lo spread scende verso quota 100 sull’attesa che l’ex presidente della Bce riesca a formare un governo capace di traghettare il Paese fuori dalla crisi sanitaria ed economica utilizzando al meglio le risorse del Recovery Fund. Ottimisti i money manager che vedono allontanarsi l’incubo di elezioni anticipate: “Spread verso gli 80 punti base”

E' un sì convinto quello che il mercato tributa a Mario Draghi, Nella nuova veste di incaricato a formare un nuovo governo, l'ex presidente della Bce raccoglie il favore sia della Borsa sia del mercato obbligazionario, con lo spread in deciso calo. Piazza Affari svetta in Europa fin dall'avvio con l’indice in progresso di  quasi il 3% (+2,95%), per poi limare solo in parte i guadagni e terminare  la seduta in rialzo del 2,09%. A sostenere la Borsa di Milano sono in prima battuta i titoli finanziari, dove si colloca ormai a pieno titolo Poste (+7,1%) insieme alle banche per la quale si intravvede una spinta alle fusioni. Spicca Bper (+5,57%), così come Unipol (+5,1%), ma non è da meno Unicredit (+4,18%). Ad aiutare i bancari è il calo dello spread fra Btp e Bund tedesco. La caduta è repentina e annulla l'allargamento di pari misura prodotto in queste ultime settimane dalla crisi del governo Conte. Rispetto ai 116 punti della chiusura della vigilia lo spread è scivolato toccando il minimo di giornata a 102 punti, per poi concludere a quota 105,1 col rendimento del decennale italiano sceso allo 0,58%. Si tratta di un beneficio per i costi del debito pubblico e per le società più indebitate.
Fiducia unanime arriva da gestori e analisti a un possibile governo guidato da Mario Draghi, ritenuto capace di usare al meglio il Recovery Fund per traghettare l'Italia fuori dalla crisi economica e sanitaria legata alla pandemia del covid. “Ha l'autorità per guidare lo sforzo di riforma richiesto dal Recovery Fund senza soccombere alla pressione politica”, osserva Alberto Cordara di Bofa ritenendo “probabile che una maggioranza si coalizzi intorno a Draghi come primo ministro italiano: è un risultato forte per i mercati”. Ottimista anche Morgan Stanley. “Il nostro scenario di base prevede che si eviteranno le elezioni e si formerà un nuovo governo” è la premessa alle stime della banca d'investimento americana che - dopo la contrazione del Pil dell'8,9% nel 2020 - prevede per l’Italia una crescita del 4% e del 5,3% rispettivamente nel 2021 e nel 2022.
Sulle prospettive del mercato Fabio Castaldi, investment manager di Pictet Asset Management, vede “un'ulteriore compressione dello spread Btp-Bund fra i 20 e i 30 punti base con obiettivo l'area 70/80 punti base, qualora la strada di Draghi vada avanti. Se si va alle urne lo spread rivedrà probabilmente i 150 punti”. 

Autore: ANSA