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CINA
04/02/2021

Ant Group diventerà holding finanziaria

Il colosso fintech che fa capo a Jack Ma dovrà sottostare ai requisiti patrimoniali previsti per le banche e tutte le sue attività rientreranno nella nuova veste giuridica. Il piano di rettifica delle attività è stato concordato con le autorità di controllo. Ora potrebbe ripartire il processo di quotazione, che era stato bruscamente interrotto da Pechino due giorni prima dell’Ipo

Ant Group e le autorità di regolamentazione cinesi hanno concordato la ristrutturazione che trasformerà la fintech di Alibaba e Jack Ma in una holding finanziaria, rendendola soggetta ai requisiti patrimoniali simili a quelli delle banche. Il piano di “rettifica delle attività”, come sintetizzato lo scorso mese dal vice governatore della Banca centrale cinese, Chen Yulu, prevede, secondo le anticipazioni dell'agenzia Bloomberg, che tutte le attività finiscano nella nuova veste giuridica, comprese le offerte tecnologiche in aree come blockchain e consegna di cibo. Un annuncio ufficiale potrebbe maturare prima del Capodanno lunare che inizia il 12 febbraio, segnando il primo grande passo di un lungo processo di revisione dato che le autorità di regolamentazione hanno definito requisiti patrimoniali e altre linee guida per le società che abbracciano più aree del business finanziario. La Cina, infatti, ha introdotto il quadro normativo per le società del settore solo a settembre e molte delle parti di dettaglio sono in fase di definizione.
Mentre le norme daranno più chiarezza regolamentare, quasi certamente Ant sarà costretta a rallentare il ritmo di crescita che le ha permesso di diventare il principale player fintech cinese e una delle startup di maggior valore al mondo. La compagnia sta esplorando la possibilità di rilanciare la sua Ipo, stroncata a inizio novembre dalle autorità cinesi a 48 ore dalla quotazione a Shanghai e a Hong Kong, che sarebbe stata la più grande della storia, visti i suoi 37 miliardi di dollari di controvalore. Nel mirino della leadership comunista finirono i durissimi giudizi di Ma alle banche, accusate di agire “con una logica da monte dei pegni”.
La ristrutturazione di Ant fa parte di una più ampia campagna del presidente Xi Jinping per aumentare la supervisione sui comparti finanziario e tecnologico. Negli ultimi mesi, le autorità di Pechino hanno preso di mira tutto, dal crowdfunding sanitario al prestito al consumo. A gennaio, hanno proposto misure per frenare la concentrazione nei pagamenti online, dove Ant e Tencent sono di gran lunga i principali attori. La stessa Alibaba è finita, sempre a novembre, nel mirino dell'antitrust cinese con le accuse di pratiche monopolistiche, mentre su Ma, co-fondatore della società e della fintech Ant, erano moltiplicate le voci sull'incertezza della sua sorte. La ricomparsa in pubblico del carismatico ex insegnante d'inglese, a gennaio in una videoconferenza in live streaming dopo quasi tre mesi si assenza assoluta, ha contribuito ad allentare le tensioni sugli scenari peggiori del suo impero internet, pur non risolvendo ancora pesanti dubbi.

Autore: ANSA