Raccolta in forte crescita, utile netto a 135,4 milioni (+71%), ricavi totali a 239 milioni (+42%), mentre i costi operativi restano contenuti (56 milioni, +4%). Le masse gestite salgono a 77,5 miliardi (+19%), quelle sotto consulenza evoluta a fine aprile toccano i 6,6 miliardi (37%). L’ad Mossa: “Numeri che confermano la validità dei progetti e la nostra capacità di creare valore”

Nel primo trimestre dell'anno Banca Generali ha registrato un utile netto di 135,4 milioni (+71% rispetto allo stesso periodo del 2020) e un utile netto ricorrente di 37,2 milioni (+13%), con ricavi totali a 239 milioni (+42%). I costi operativi sono ammontati a 56 milioni (+4%) e il CET1 ratio è al 16,2%, con un Total capital ratio al 17,5%. Accelera anche lo sviluppo dimensionale: le masse totali sono pari a 77,5 miliardi (+19%), le masse in consulenza evoluta fino al 30 aprile a 6,6 miliardi (+37%), con una raccolta netta di 1,7 miliardi (+11%) nel primo trimestre, che sale a 2,4 miliardi (+29%) se si considera anche il dato di aprile. 
“Il 2021 è partito molto bene, con un'ulteriore accelerazione nell'interesse per la nostra industria – commenta l'amministratore delegato e direttore generale di Banca Generali, Gian Maria Mossa - ed un risultato pro capite dei nostri banker decisamente superiore alla media del settore”. Per Banca Generali è il miglior trimestre di sempre, sottolinea la società “e l'aver messo a segno questi numeri all'inizio dell'ultimo atto del piano triennale 2019-2021, conferma la validità delle progettualità avviate e la solidità e la capacità di generare valore della nostra realtà”, conclude Mossa.
“Nell'ultimo anno del piano triennale la società parte con un deciso passo in avanti rispetto alla tabella di marcia, ponendosi già nel range di obiettivi presentati a suo tempo, e con prospettive di ulteriore miglioramento dalla ripresa delle attività in scia all'avanzamento delle campagne di vaccinazioni", aggiunge il gruppo nelle stime per l'intero 2021.