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DOPO AUTOSTRADE
15/06/2021

Atlantia tornerà al dividendo nel 2022

La holding delinea il suo futuro come holding d’investimento. Gli 8 miliardi incassati dalla cessione di Aspi verranno investiti a supporto del gruppo, su nuove aree di investimento e su un fondo di corporate venture capital. Per il 2022 prevista la distribuzione di un cedola di 600 milioni. Allo studio un nuovo piano di buy back al quale però non aderirà Edizione (famiglia Benetton)

Crescita e supporto delle piattaforme del gruppo, nuove aree di investimento e un fondo di corporate venture capital. E' su questi tre canali che verranno dirottati i circa 8 miliardi di risorse che Atlantia avrà a disposizione dopo la cessione di Autostrade per l'Italia al consorzio formato da Cdp e dai fondi esteri Blackstone e Macquarie. Lo prevedono le nuove linee strategiche che la società ha delineato e che ha iniziato ad illustrare al mercato per tracciare il percorso che la caratterizzerà nel post Aspi. Una nuova Atlantia che proporrà anche un nuovo piano di buy back (cui però Edizione ha già detto che non aderirà) e che vedrà il ritorno dal 2022 del dividendo. “Nel corso di questi mesi abbiamo lavorato per progettare le linee guida di sviluppo della nuova Atlantia che ora si propone come una holding strategica di investimento, con focus sulle infrastrutture di trasporto e sui macro-trend globali”, spiega l'a.d. Carlo Bertazzo, sottolineando che “sarà centrale per noi l'attenzione alle nuove tecnologie, al mondo digitale, alla qualità del servizio e alla sostenibilità”. La nuova Atlantia farà leva su un portafoglio di asset sinergici e conserva un modello di crescita che già si fonda e “si fonderà anche in futuro - aggiunge - su alleanze strategiche, di vera e propria partnership, che intendiamo rafforzare e ampliare”.
In particolare, Atlantia punta ad utilizzare gli 8 miliardi derivanti dalla cessione dell'88,06% di Aspi su tre fronti: sviluppare l'attuale portafoglio di asset, guardando alle opportunità a livello internazionale nelle concessioni autostradali e aeroportuali, dei sistemi di pagamento e dei servizi alla mobilità; cercare nuove aree di investimento nelle infrastrutture di trasporto e mobilità; promuovere un fondo di corporate venture capital, aperto a nuovi partner, con una dotazione a regime di alcune centinaia di milioni di euro. La società valuta anche di sottoporre all'assemblea dei soci un  programma di riacquisto ("buy-back") di azioni proprie, per un importo tra 1 e 2 miliardi, da lanciare sul mercato dopo il completamento della cessione Aspi. Progetto cui però ha già detto che non aderirà Edizione, la cassaforte dei Benetton, che attraverso Sintonia è primo azionista (con il 30,25%) della holding. La società apre anche al ritorno del dividendo, sospeso dall'esercizio 2018 in seguito alla tragedia del ponte Morandi: il piano prevede una politica di dividendi per gli esercizi 2021-2023, che verrà sottoposta ai soci il prossimo anno, dall'assemblea sul bilancio 2021, quindi ad aprile 2022; la previsione è di distribuire circa 600 milioni di euro nel primo esercizio, con una crescita annua stimata tra il 3% e il 5%.
 

Autore: ANSA