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EFFETTO DRAGHI
16/02/2021

Spread in calo, il Tesoro colloca 14 mld di Btp

Il tappeto rosso steso dai mercati al neo-premier Mario Draghi ha consentito al Tesoro di collocare al di fuori delle solite aste nuovi Btp decennali e trentennali spuntando rendimenti ancora più bassi. Da quando è stato conferito l’incarico a Draghi, lo spread è sceso di 24 punti base, intorno a quota 90. Secondo gli analisti c’è spazio per un’ulteriore discesa se il governo farà riforme significative

Il Tesoro approfitta dell'effetto Draghi e piazza due Btp, a 10 e 30 anni, con un collocamento sindacato, al di fuori del sentiero delle consuete aste. La scelta si rivela azzeccata, con i titoli che totalizzano una domanda consistente, superiore agli 80 miliardi di euro, permettendo al Mef di offrire rendimenti di qualche punto base inferiori alle indicazioni iniziali di prezzo (ipt) e ancorati ai minimi segnati sui mercati con l'arrivo dell'ex presidente della Bce alla guida del governo italiano.
Molto consistente la domanda per il Btp decennale con scadenza ad agosto, che ha raccolto ordini per oltre 65,5 miliardi e offrirà un rendimento dello 0,604%, quattro punti base sopra il 'cugino' che matura a gennaio dello stesso anno. Più contenuta la domanda del Btp trentennale indicizzato all'inflazione europea, titolo più di nicchia, che ha raccolto 16,6 miliardi di richieste e offre un rendimento dello 0,177%, 22 punti base al di sopra dell'analogo Btp con scadenza nel settembre 2041. Del primo bond sono stati emessi 10 miliardi di euro, del secondo 4. La domanda, in corso di collocamento era stata superiore ai 134 miliardi ma si è asciugata, anche in scia alla decisione del Mef di restringere la guidance sul prezzo.
Le emissioni beneficiano del tappeto rosso steso dai mercati a Mario Draghi, la cui nomina a presidente del Consiglio è stata salutata da un tuffo dello spread Btp-Bund fin sotto quota 90 e da un ritocco del minimo di sempre del rendimento, sceso fino allo 0,48%. Dalla sua convocazione al Quirinale, lo scorso 2 febbraio, lo spread - oggi risalito a 92 punti - è sceso di 24 punti base mentre il calo del rendimento, complici le variabili macroeconomiche, è stato più limitato, dallo 0,65% allo 0,57%. Sui mercati c'è chi scommette, come gli analisti di Unicredit, che i poteri taumaturgici dell'ex presidente della Bce non abbiano esaurito qui i loro effetti e lo spread sia destinato a scendere a 75 punti fino alla fine del terzo trimestre, grazie al rientro di una cifra compresa tra i 50 e i 90 miliardi di euro di capitali esteri, in fuga dall'Italia dopo la prima ondata della pandemia.”Con uno scenario politico più benigno, ci attendiamo che gli investitori riempiano questo gap”.
In uno scenario più roseo - definito “Super Mario” e caratterizzato da “riforme coraggiose” e da “un'accelerazione della campagna vaccinale” - lo spread potrebbe scendere anche a 50 punti base, grazie al ritorno sui Btp di 100-150 miliardi di euro di fondi esteri. Discorso diverso se Super Mario “non fosse così super” e il prevalere delle logiche partitiche di una maggioranza eterogenea ne frenasse l'azione riformatrice: in questo caso lo spread, per Unicredit, si riaprirebbe a 100-115 punti base.

Autore: ANSA