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CRIPTOVALUTE
13/04/2021

L’Ipo Coinbase scalda il Bitcoin

La società che gestisce una piattaforma per lo scambio di criptovalute e offre servizi di deposito sbarca al Nasdaq con una valutazione “monstre” di 100 miliardi e il Bitcoin segna un nuovo record oltre quota 63mila dollari. La quotazione di Coinbase è vista infatti come un passo decisivo per l’accettazione delle criptovalute su larga scala. Ma gli scettici non mancano 

Il Bitcoin vola a un nuovo record alla vigilia dello sbarco a Wall Street di Coinbase, per la quale è attesa una valutazione record fino a 100 miliardi di dollari, più della capitalizzazione del New York Stock Exchange e del Nasdaq insieme. Una cifra stellare per una società che fino a 10 anni fa neanche esisteva. Il Bitcoin tocca i 63.246 dollari sostenuto dall'ottimismo dei fan delle valute digitali che vedono nella quotazione diretta di Coinbase quel passo decisivo per l'accettazione delle criptovalute da parte del grande pubblico. Il debutto “segnerà l'occasione di una congiunzione fra la finanza tradizionale e il mondo cripto. E uno sbarco di successo può essere l'endersement ufficiale delle criptovalute da parte degli investitori tradizionali”, affermano alcuni analisti, convinti che “il basso tasso di volatilità degli ultimi 30 giorni mostra come il Bitcoin è ormai pronto a uscire dalla gabbia e continuare la sua corsa verso i 10.000”. Diverse banche, fra le quali Goldman Sachs e JP Morgan, hanno già annunciato piani per offrire criptovalute ai propri clienti anche alla luce della curiosità e della domanda sostenuta.
La volata del Bitcoin, però, continua a non convincere molti. Gli scettici ritengono che la corsa degli ultimi mesi sia stata dopata dai maxi stimoli all'economia, che hanno fatto volare anche i listini azionari. L'esercito dei dubbiosi è guidato dalle autorità che, in tutto il mondo, guardano con scetticismo e preoccupazione al Bitcoin e alle altre criptovalute, ritenute solo uno strumento speculativo senza un valore riconoscibile. Nonostante le resistenze, le valute digitali tentano però diversi governi, in primis la Cina. Pechino starebbe lavorando al suo yuan digitale controllato dalla banca centrale, cercando di posizionarlo per un uso internazionale e sfidando di fatto il dollaro. La Fed sul dollaro digitale procede con cautela: “non c'è nessuna fretta per adottarlo”, va ripetendo da tempo il presidente della Fed Jerome Powell assicurando che la banca centrale non adotterà il dollaro digitale “senza l'appoggio del Congresso”. La strada quindi è ancora lunga e gli Stati Uniti potrebbero essere battuti dalla Cina che, sempre più, vuole essere trattata da pari in politica e in economia. 

Autore: ANSA