Focus On

PRESIDENZA DELLA FED
09/11/2021

Lael Brainard in lizza, Powell a rischio

Lo scandalo che ha coinvolto Kaplan e Rosenberg ha messo in difficoltà Jerome Powell, la cui riconferma a capo della Fed non appare più così scontata. Il mandato scade a febbraio e Biden deve decidere in fretta. L’ala progressista dei democratici rema contro, il Financial Times fa pressione perché Powell resti. Intanto, alla Casa Bianca si è vista la governatrice Lael Brainard

La corsa per la presidenza della Fed entra nel vivo e Jerome Powell trema. La governatrice della banca centrale Lael Brainard ha avuto un colloquio alla Casa Bianca per l'ambito posto di presidente, sul quale Joe Biden è chiamato a decidere a stretto giro. Per l'amministrazione si tratta di una scelta cruciale, sulla quale sono puntati gli occhi del mondo. Per ora Biden non si è sbilanciato e si è limitato ad assicurare che pronuncerà a breve, considerato anche che il mandato di Powell scade nel febbraio 2022. La conferma dell'attuale presidente della Fed era apparsa scontata solo fino a poche settimane fa. Poi lo scandalo delle scommesse dei presidenti delle Fed di Boston e Dallas, rispettivamente Eric Rosenberg e Robert Kaplan, ha gettato un'ombra sulla banca centrale esponendola a forti critiche, in primis contro Powell. L'incidente ha ridato slancio ai democratici progressisti che chiedono un cambio di passo alla Fed e la nomina alla guida di una minoranza o comunque di qualcuno attento al clima. Tirato per la giacchetta Biden non si è ancora pronunciato, consapevole di non voler alcuno strappo con i progressisti proprio in un momento determinante come quello attuale per la sua agenda economica in Congresso. 
Il silenzio della Casa Bianca e il susseguirsi di rumors, con Brainard avvistata a 1600 Pennsylvania Avenue, sta iniziando a innervosire i mercati che nell'incertezza vedono il loro nemico giurato. Le speculazioni sulla possibile nomina di Brainard, considerata ancora più colomba di Powell e in grado di lasciare tassi bassi più a lungo, mettono le ali ai Treasury facendone calare i rendimenti e penalizzano i listini azionari, tutti in rosso. Il nome di Brainard non è la prima volta che emerge. Era già fra le papabili candidate al Tesoro americano prima della nomina di Janet Yellen. E più volte il suo nome è stato aleggiato per il dopo Powell, repubblicano nominato da Donald Trump. Ma un cambio ai vertici della Fed ora presenta alcuni rischi, soprattutto in termini di fiducia. A premere per la riconferma di Powell è il board editoriale del Financial Times, convinto che un suo secondo mandato invierebbe un segnale di stabilità in un momento di alta incertezza economica. Da qui l'invito a Biden a non fare della presidenza della Fed un tema politico interno al partito democratico. E questo anche perché "l'essere colomba di Powell è in linea con Brainard e i progressisti. Le critiche per le sue decisioni di politica monetaria arrivano probabilmente più da destra", osserva il quotidiano della City.
Per 'accontentare' l'ala più liberal del suo partito Biden potrebbe nominare Brainard alla vicepresidenza per la supervisione, posto vacante dal prossimo dicembre dopo le dimissioni di Randal Quarles, così da consentire a Powell di finire "il processo di normalizzazione che ha iniziato". Un processo non facile alla luce di un'inflazione che corre – i prezzi alla produzione in ottobre sono saliti dell'8,6% su base annua - e di un ripresa appesa all'andamento del Covid. Powell - è l'opinione degli osservatori - ha le carte in regola per continuare e Biden dovrebbe attenersi al detto tanto caro ai presidenti al primo mandato: "non si cambia cavallo a metà percorso". 
 

Autore: ANSA