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POLITICA MONETARIA
27/01/2021

Powell: “Ripresa più debole e condizionata dai vaccini”

Il presidente della Fed lancia l’allarme: “La strada è ancora lunga per una ripresa piena” e pur mantenendo fermi i tassi e confermando l’impegno a continuare il piano di acquisti di titoli (nessun tapering in vista, quindi), Wall Street ha chiuso in forte calo, depressa dalle previsioni sul rallentamento della crescita, condizionata dal virus e dal successo della campagna vaccinale

La Fed avverte: la ripresa negli ultimi mesi si è indebolita e il suo andamento “dipenderà in modo significativo dal virus e dalle vaccinazioni”. Nella sua prima riunione dell'anno e la prima dell'era di Joe Biden e Janet Yellen, Jerome Powell non usa mezzi termini per descrivere la situazione. Pur intravedendo un'accelerazione nella seconda parte dell'anno, il presidente della banca centrale dice: “Non abbiamo ancora vinto la sfida della pandemia, dobbiamo finire il lavoro. Ci vorrà del tempo per l'immunità di gregge”. Così come ci vorrà del tempo per vedere significativi progressi sul fronte dell'occupazione e dei prezzi. Insomma, “la strada è ancora lunga per una ripresa piena”, aggiunge Powell.
In questo quadro la Fed ha deciso di lasciare i tassi fermi fra lo 0 e lo 0,25%, impegnandosi a continuare il suo piano di acquisti di asset e a mantenere la politica monetaria accomodante. “E' appropriato farlo”, spiega Powell, osservando come il Covid continui a pesare sull'attività economica, sul mercato del lavoro, sull'inflazione e “ponga rischi all'outlook economico”. Da qui l'impegno della Fed “a usare la gamma di strumenti a sua disposizione a sostegno della ripresa in questo momento difficile, promuovendo gli obiettivi della massima occupazione e della stabilità dei prezzi”. Nessun tapering quindi all'orizzonte, rassicura Powell.
Wall Street ascolta, ma le rassicurazioni della Fed non hanno effetto. E così i listini americani chiudono in forte calo. Il Dow Jones perde il 2,05%, il Nasdaq il 2,61% mentre lo S&P 500 cede il 2,6%, in quello che è il suo calo maggiore da ottobre. Certo è che la certificazione ufficiale di un rallentamento della crescita e di un'attività economica che resta “ancora al di sotto” dei livelli pre-pandemia non giova a Wall Street. “Anche se l'economia si è rivelata più resiliente delle attese, milioni di americani restano senza lavoro. E, andando avanti, la strada per l'economia è incerta”, spiega Powell osservando come l'inflazione resti sotto al 2% in seguito a una “domanda debole e prezzi del petrolio in calo”. Pressioni al ribasso che complicano il raggiungimento dell'obiettivo della stabilità dei prezzi.
Al momento “non c'è nulla più importante per l'economia che le vaccinazioni”, aggiunge Powell, smarcandosi dalle domande sull'entità di stimoli all'economia ancora necessari per gli Stati Uniti. Il presidente Joe Biden, che ha consegnato le chiavi del Dipartimento del Tesoro a Yellen, ha proposto un piano da 1.900 miliardi di dollari. “La strada per una piena ripresa è ancora lunga. Almeno nove milioni di americani sono ancora senza lavoro. In questo quadro sta al Congresso e all'amministrazione decidere” l'ammontare del piano di aiuti, dice Powell assicurando che non avrà problemi a lavorare con Yellen. I due, infatti, si conoscono dai tempi della Fed, quando il segretario al Tesoro era presidente della banca centrale e quindi il capo di Powell. Con Donald Trump però Yellen è stata allontanata e sostituita dall'attuale numero uno della banca centrale. Il piano di Biden non avrà vita facile in Congresso, con i repubblicani scettici sui fondi da stanziare e nemici storici di una delle iniziative che il presidente vuole introdurre, il salario minimo a 15 dollari l'ora. 

Autore: ANSA