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POLITICA FISCALE
28/09/2021

Il Pil corre: c’è spazio per manovra espansiva

Draghi convoca la cabina di regia e presenta la strategia di politica economica per i prossimi anni. La crescita del Pil contribuisce a ridimensionare deficit e debito e lascia buoni margini di azione: un punto di Pil all’anno (circa 18 miliardi) da mettere sul piatto delle politiche espansive. Quanto al Superbonus del 110%, c’è il via libera alla proroga fino al 2023

Il Pil nel 2021 corre e migliora nettamente i conti pubblici, ma per stabilizzare la crescita e renderla strutturale bisogna andare avanti con il sostegno all'economia almeno fino a che il Recovery Plan non avrà iniziato a dare i suoi frutti: il premier Mario Draghi chiama a Palazzo Chigi i ministri del suo governo per spiegare la strategia di politica economica da mettere in campo nei prossimi anni. Decisamente espansiva, un punto di Pil all'anno (circa 18 miliardi) a disposizione per la prossima manovra. Nel corso della cabina di regia, durata poco più di un'ora, il ministro dell'Economia Daniele Franco snocciola alcuni numeri - non tutti - che saranno presentati in consiglio dei ministri con la Nota di aggiornamento al Def e definisce il nuovo quadro macroeconomico su cui ci si muoverà nel prossimo triennio: quest'anno la crescita sarà ben più corposa di quanto indicato in aprile, segnando un +6% mentre il deficit, tra spinta del Pil e andamento più che positivo delle entrate, sarà più basso di quanto preventivato di oltre due punti, passando dall'11,8% di aprile al 9,5%. E anche il debito si ridurrà notevolmente rispetto al picco di quasi il 160% che si era ipotizzato in primavera.
Il buon andamento dell'economia libera così margini di manovra più ampi di quanto la prudenza, sempre predicata da Franco, lasciasse ipotizzare. Nel corso della riunione con i capi delegazione non si sarebbe entrati troppo nel merito perché il momento delle scelte su come declinare concretamente le misure pro-crescita sarà quello della legge di bilancio, tra due-tre settimane. E la stessa Nadef sarà molto stringata sui contenuti, limitandosi a tratteggiare il nuovo profilo della finanza pubblica e la direzione intrapresa dall'esecutivo, chiaramente intenzionato a proseguire con interventi di politica economica utili al consolidamento della crescita. Con buona pace di chi a Bruxelles vorrebbe tornare il prima possibile alle restrittive regole del Patto di stabilità.
I ministri hanno comunque chiesto lumi, ad esempio sul Superbonus al 110%, uno dei cavalli di battaglia dei 5S e del ministro Stefano Patuanelli. L'impegno alla proroga al 2023 dovrebbe essere scritto nella Nadef, insieme ad altri come quello di portare a regime l'assegno unico per i figli, o quello della riforma degli ammortizzatori. E c'è chi spinge per avere tra i collegati alla manovra anche il salario minimo. Per i dettagli, avrebbe ribadito Franco, bisognerà comunque aspettare la legge di Bilancio che stanzierà le risorse, laddove necessario. La nuova Cig potrebbe anche vedere la creazione di un fondo ad hoc e le norme introdotte poi con un collegato alla manovra - seguendo il modello adottato in passato per l'introduzione del Reddito di cittadinanza o per il taglio del cuneo. Ma una decisione definitiva non ci sarebbe ancora. Così come ancora è da valutare l'intero pacchetto fiscale, compresa la delega per la riforma dell'Irpef che non sarebbe stata oggetto della cabina di regia. Il fisco potrebbe vedere un intervento in più step, tra legge delega, manovra e una parte anticipata nel tradizionale decreto fiscale collegato. Il decreto servirà in parte a distribuire risorse ancora necessarie in corso d'anno, come il rifinanziamento dell'indennità di quarantena per circa 900 milioni, ma potrebbe essere l'occasione per un nuovo intervento sulle cartelle, chiesto quasi all'unanimità anche dal Parlamento. 
 

Autore: ANSA