Il Dipartimento di Giustizia statunitense ha promosso una causa legale per bloccare l’acquisizione concordata lo scorso anno, in quanto nascerebbe un colosso che metterebbe a rischio la concorrenza nel settore editoriale, danneggiando consumatori e autori. Le due società si schierano a difesa dell’operazione e asseriscono che dalla loro unione nascerebbe una società in grado di contrapporsi ad Amazon

Il Dipartimento di Giustizia americano presenta un'azione legale per bloccare le nozze fra la Penguin Random House della tedesca Bertelsmann e Simon & Schuster di ViacomCBS, dalle quali nascerebbe un gigante dell'editoria troppo potente a danno di consumatori e autori. "Se alla maggiore casa editrice al mondo viene consentito di acquistare uno dei suoi maggiori rivali" le si concede un "controllo senza precedenti su un'industria importante. Gli autori e i consumatori pagheranno un alto prezzo da questa fusione anticoncorrenziale", afferma il ministro della Giustizia americano Merrick Garland in quella che è una delle prime e più importanti mosse Antitrust dell'amministrazione Biden. Un parere però non condiviso da Penguin e Simon & Schuster, secondo le quali dalla loro unione nascerebbe una società in grado di contrapporsi ad Amazon. "L'industria è e resterà molto competitiva", spiegano impegnandosi a combattere con determinazione l'azione antitrust americana, definita da ViacomCbs "senza merito".
Le nozze da 2,2 miliardi di dollari erano state annunciate lo scorso novembre e l'accordo raggiunto aveva sancito la 'vittoria' di Penguin su News Corp di Rupert Murdoch. Penguin è la più grande casa editrice negli Stati Uniti con più di 10.000 dipendenti in 20 paesi. Fra i suoi titoli più venduti lo scorso anno c'è 'A Promised Land' di Barack Obama. Simon & Schuster è invece il terzo maggiore editore negli Usa che ha pubblicato le opere di Stephen King e Hillary Clinton. Proprio King, con il Wall Street Journal, si è detto contento dell'azione del Dipartimento di Giustizia.